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Callaghan, Leonard James.

Uomo politico britannico. Figlio di un sottufficiale della Royal Navy, rimase orfano del padre all'età di soli nove anni, trovandosi così a vivere un'infanzia molto disagiata. Nel 1929, ultimati gli studi secondari, entrò come impiegato nell'amministrazione delle imposte e cominciò a svolgere attività sindacale, iscrivendosi al Partito laburista nel 1931. Cinque anni più tardi lasciava l'impiego, per diventare segretario generale aggiunto al sindacato del personale tributario. Continuò a svolgere attività sindacale sino al 1947, salvo la parentesi della guerra in cui servì in marina. Nel 1945 fu eletto deputato per la circoscrizione di Cardiff e il governo Attlee gli affidò alcuni incarichi. Passati i laburisti all'opposizione, nel 1957 entrò nell'esecutivo del Labour e nel 1961 Gaitskell lo nominò cancelliere dello Scacchiere del suo gabinetto ombra. Morto Gaitskell nel gennaio 1963, C. venne incluso nella rosa dei suoi probabili successori, ma la scelta cadde poi su Wilson. Con la vittoria elettorale dei laburisti nel 1964, divenne ancora cancelliere dello Scacchiere e si trovò a dover fronteggiare una situazione economica particolarmente difficile. La sua decisione in merito alla svalutazione della sterlina lo condusse a dimettersi nel novembre 1967. Nominato ministro degli Interni, si impegnò per la soluzione della crisi irlandese, riscattando parte della precedente impopolarità. La sua carriera fu compromessa seriamente in uno scontro con Wilson nel 1969, quando si oppose al progetto di una legge limitativa dello sciopero, schierandosi dalla parte dei sindacati. Escluso dal governo, non entrò neppure a far parte del governo - ombra laburista dopo il passaggio del partito all'opposizione e solo nel 1972 fu nominato portavoce laburista per gli Affari esteri. Pertanto, col ritorno al governo dei laburisti nel 1974, gli venne automaticamente affidato il ministero degli Esteri e nel nuovo incarico diede prova, ancora una volta, di pragmatismo e realismo, impegnandosi soprattutto per ottenere un trattamento più favorevole per la Gran Bretagna nell'ambito del Mercato comune europeo, di cui peraltro non era un sostenitore entusiasta. Nell'aprile 1976, dopo le dimissioni di Wilson, fu nominato primo ministro. Dimessosi nel marzo 1979 per gli attriti con le forze sindacali a causa della politica di austerità da lui sostenuta, capeggiò fino al 1980 lo schieramento d'opposizione (n. Portsmouth 1912).