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Calcutta.

Città (4.399.819 ab.) dell'India, capitale dello Stato del Bengala Occidentale e capoluogo del distretto omonimo. Si estende lungo il fiume Hooghly (uno dei rami più occidentali del delta del Gange) e dista 120 km dal golfo del Bengala, in una zona resa fertile dalla natura alluvionale del suolo e dall'abbondanza di acque piovane. È famosa per i suoi parchi e i suoi giardini, i suoi templi e le sue bellezze architettoniche, oltre al fatto di essere il più grande agglomerato dell'India, assieme a Howrah. La città ha problemi dovuti alla forte concentrazione umana, che la rende soggetta a epidemie per le insufficienti cure igieniche e alla miseria endemica in cui versa una larga fascia dei suoi abitanti. • Econ. - Secondo porto dell'India, dopo Bombay, la città vive soprattutto dei suoi traffici con l'estero: oltre alla produzione manifatturiera locale legata ai cotonifici e agli jutifici, esporta zucchero, indaco, tè, oppio, riso, gomma, cotone e seta grezzi, ferro, manganese. Importa prodotti alimentari, tecnologia e petrolio da tutto il mondo. La città si avvale di una fitta rete di comunicazioni, stradali, ferroviarie e di un areoporto internazionale (Dum Dum) che la rendono punto nevralgico dell'India e meta sempre più visitata dai turisti orientali e occidentali. • St. - Fondata dagli Inglesi (1690) quando fu costituita la Compagnia inglese delle Indie, divenne capitale del Bengala e successivamente, dopo lo scioglimento della Compagnia, residenza del viceré fino al 1912, quando la capitale della Nazione indipendente fu spostata a Delhi.