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Cadore.

Regione del Veneto situata nella provincia di Belluno e comprendente il bacino superiore del Piave, incluse la valle del Boite, del Padola e dell'Ansiei. Ricca di bellezze naturali, si estende sino all'Ampezzano e al Comelico. Le Alpi Cadorine, magnifica corona di vette dolomitiche, comprendono monti famosi: l'Antelao (3.263 m), gli imponenti gruppi del Cristallo (3.216 m), del Sorapis (3.205 m), delle Marmarole (2.916 m), ampie distese di bellissimi pascoli favorevoli a un fiorente allevamento del bestiame, e grandi boschi che alimentano l'attivissima industria locale del legname. Vi sono inoltre miniere di pirite cuprifera, blenda, galena e calamina. La regione è frequentata da turisti di ogni nazionalità, anche nella stagione degli sport invernali. Vi è inoltre un'alta concentrazione di stabilimenti per la fabbricazione di occhiali. Centro principale è Pieve di Cadore. Altre località: Cortina d'Ampezzo, Comelico, Auronzo, Agordo, Forno di Zoldo. • St. - Abitato dagli Euganei e dai Catubrini, dai quali prese il nome, il C. fu sottomesso a Roma nel 15 a.C. Nel VI sec. ne presero possesso i Longobardi e nell'VIII sec. i Franchi. Dopo essere appartenuto, nel Medioevo, a diversi feudatari, divenne dominio di Venezia nel 1420. Nel 1797 fu invaso dai Francesi, ceduto all'Austria dopo la pace di Campoformio e nel 1806 fu incorporato nel Regno Italico. Con il Trattato di Vienna (1815) ritornò agli Austriaci e, nonostante nel 1848 i Cadorini insorgessero contro l'Austria, e, animati da Pier F. Calvi, resistessero per più di un anno agli Austriaci, il C. restò possedimento dell'Austria fino a quando divenne parte del Regno d'Italia (1866). Durante la prima guerra mondiale fu zona di operazioni della Quarta Armata italiana, che conquistò il Col di Lana, la Tofana I e altre importanti posizioni. Dall'8 settembre 1943 al 1° maggio 1945 fu governato da un commissario tedesco.