Metall. - Processo galvanico di rivestimento di una
superficie metallica o metallizzata con uno strato di cadmio. È fatta
generalmente per migliorare la resistenza alla corrosione del pezzo cadmiato o
anche per il suo aspetto, che è reso simile a quello dell'argento, ma non
annerisce nel tempo. La
c. è entrata nell'uso da non molti anni
soprattutto in sostituzione della
zincatura in molte applicazioni
(meccanica di precisione, industria aerospaziale e militare, ecc.) dove il costo
è un fattore secondario: il costo del cadmio è infatti circa 20
volte superiore a quello dello zinco. ║
C. sotto vuoto: il cadmio
viene vaporizzato riscaldandolo in un ambiente a pressione ridotta nel quale si
trova il pezzo da cadmiare, mantenuto a una temperatura un po' inferiore a
quella dell'ambiente. Il metallo condensa quindi sul pezzo, formando uno strato
di spessore abbastanza omogeneo. Questa operazione è abbastanza facile
vista la relativamente alta tensione di vapore del cadmio (che bolle a 765
°C a un'atmosfera di pressione). Questo metodo non è però
molto diffuso, dato che i depositi che produce sono relativamente porosi ed
è alto il costo delle apparecchiature necessarie. ║
C. a
immersione: si ottengono con questo metodo dei sottili strati di cadmio per
reazioni di scambio (o cementazione) da parte degli atomi del metallo base del
pezzo. I bagni possono essere a base di cianuro di cadmio, di cianuro di sodio o
di soda caustica a cui possono venire aggiunti additivi minerali o organici per
rendere più brillante e durevole il rivestimento. Riportiamo due formule
di bagni per questo tipo di
c. Sul rame e sue leghe si può usare
il seguente bagno:
Ossido di cadmio 4
g/l
Cianuro sodico 60÷100
g/l
Temperatura
ambiente
Sugli acciai va invece bene la
seguente ricetta:
Ossido di cadmio
3,5÷6 g/l
Soda caustica 550÷600
g/l
Temperatura
ambiente
Le applicazioni della
c.
per immersione sono molto limitate, visto il basso spessore dei depositi che si
ottengono. ║
C. galvanica: i depositi di cadmio ottenuti per
elettrodeposizione sono i più diffusi in quanto con essi si ottengono i
migliori risultati. L'elettrodeposizione del cadmio non presenta particolari
difficoltà, se non che i bagni devono essere preparati da prodotti molto
puri e devono essere continuamente controllati in quanto l'inquinamento da ioni
rame, piombo, tallio, ecc. modifica notevolmente le caratteristiche del
deposito. La
c. galvanica presenta sulla zincatura galvanica un notevole
vantaggio, e precisamente un minor infragilimento del pezzo base, soprattutto
per quanto riguarda una rottura per fatica. È stato osservato che il
carico limite di rottura per
fatica in molti materiali metallici (ad
esempio acciai) è molto diminuito dall'elettrodeposizione di zinco che si
fa sui pezzi, dato che l'idrogeno che si libera durante il processo galvanico
viene assorbito in parte dal metallo base del pezzo. Questa riduzione può
far scendere il carico limite a fatica, anche al 30% del valore originario, con
grande pericolo di rottura. A questo inconveniente si può rimediare in
gran parte ricuocendo in forno per un tempo sufficiente il pezzo dopo
l'elettrodeposizione dello zinco; questa operazione è però
dispendiosa. La
c. invece riduce di poco la resistenza a rottura a fatica
del metallo base, onde l'operazione di ricottura può essere evitata.
Inoltre i bagni di
c. presentano sempre un ottimo potere penetrante, onde
sono preferibili a quelli di zincatura su pezzi di forma irregolare quali ad
esempio profilati di sezione un po' complessa. I bagni di
c. sono di due
tipi: bagni basici (al cianuro) e bagni acidi. I
bagni basici sono i
più diffusi in quanto hanno un miglior potere penetrante e sono di
impiego più generale. Contengono quasi tutti un cianuro (di sodio o
potassio). Un bagno molto diffuso è il
seguente:
Ossido di cadmio 32
g/l
Cianuro sodico 75
g/l
In questo bagno - come in quelli
analoghi - si forma del carbonato di sodio (per azione dell'anidride carbonica
dell'atmosfera) il cui tenore deve essere periodicamente controllato e mantenuto
inferiore ai 40 g/l. Si opera a temperatura ambiente (15÷25 °C) con
densità di corrente da 1 a 5 A/dm
2 e anodi di cadmio molto
puro di superficie circa metà di quella catodica. Il rendimento di
corrente dal lato catodico si aggira sull'85÷95%; dal lato anodico è
praticamente del 100% onde il bagno si andrebbe arricchendo in cadmio. Ad
evitare questo si possono usare anche un certo numero di anodi insolubili in
parallelo a quelli di cadmio. I depositi che si ottengono da questi bagni sono
opachi e a grana grossa; essi possono esser resi a grana fine addizionando al
bagno un colloide (colla, olio emulsionato, ecc.) e operando a una
densità di corrente abbastanza alta. Nello stesso modo si possono
ottenere dei depositi di cadmio direttamente lucidi aggiungendo al bagno delle
opportune sostanze
brillantanti, quali gelatina, cumarina, destrini,
furfurolo, acidi solfonici o aldeidi aromatiche, composti organici di nichel,
cobalto, molibdeno o selenio, ecc. I bagni acidi di
c. sono meno usati,
ma trovano applicazioni in casi particolari. Un bagno che permette una
densità di corrente molto alta, e che è quindi impiegato per la
c. di fili e lamiere, oltre che di pezzi in ghisa, è quello al
fluoborato la cui formula è la
seguente:
Fluoborato di cadmio 250
g/l
Cadmio metallico pari a circa 100
g/l
Fluoborato di ammonio 60
g/l
Acido borico 25
g/l
Liquerizia 1
g/l
Le condizioni operative di questo bagno
si possono così
riassumere:
Temperatura 20÷40
°C
Densità di corrente (catodica)
3÷6 A/dm
2Tensione 4÷6
V
pH (colorimetrico)
3÷3,5
Superficie anodica/sup. catodica
2÷1
Il rendimento di corrente di
questo bagno è prossimo al 100% come per quasi tutti i bagni di
c.
acidi. Un altro bagno di questo tipo è il seguente, al
solfato:
Solfato di cadmio anidro 104
g/l
Cloruro sodico 6
g/l
Acido borico 30
g/l
Esso lavora a 18÷20 °C con
una densità di corrente di 3÷4,5 A/dm
2. In questo bagno
il cloruro sodico è aggiunto per migliorare la conducibilità del
bagno, mentre l'acido borico funziona da tampone per il pH, permettendo di
ottenere una grana più fine. Anche certe leghe di cadmio hanno ottenuto
un'applicazione industriale degna di nota: fra queste ricorderemo solo le
principali. a)
Lega cadmio-rame. È un bronzo al cadmio, contenente
una limitata percentuale di cadmio. Si può ottenere dal seguente
bagno:
Cianuro rameoso 23
g/l
Ossido di cadmio 2
g/l
Cianuro di sodio 34
g/l
Carbonato di sodio 15
g/l
che lavora a 25 °C circa a pH
10÷13 e con densità di corrente di 0,2÷0,4 A/dm
2. b)
Lega cadmio-argento. È usata per scopi pratici in sostituzione del
rivestimento di argento in quanto ne possiede i pregi estetici, ma è
più dura e non imbrunisce facilmente (e quando è imbrunita
è facilmente pulibile). Può essere depositata dal seguente
bagno:
Argento (come metallo) 10÷25
g/l
Cadmio (come metallo) 80÷90
g/l
Cianuro sodico 15÷20
g/l
In esso i due metalli sono addizionati
come cianocomplessi. Si lavora a 20÷30 °C e con densità di
corrente relativamente basse (0,3÷0,5 A/dm
2). c)
Lega
cadmio-zinco. È molto facile da ottenere: basta praticamente
addizionare una parte di zinco a un comune bagno alcalino di
c. Questa
lega si deposita da sola allorché il bagno di deposizione del cadmio
è inquinato da zinco: ciò può essere notato da un occhio
esperto per un leggero cambiamento di colore del deposito. Alcuni galvanotecnici
poco coscienziosi usano depositare una lega cadmio-zinco al posto del solo
cadmio per ridurre il costo del deposito; naturalmente questa contraffazione
può essere facilmente riconosciuta mediante un'analisi chimica del
deposito. I depositi di cadmio infine - come anche tutti quelli ricchi in cadmio
- possono essere assoggettati a un trattamento di
passivazione che ha lo
scopo di creare alla superficie del rivestimento uno strato di passivazione
(pressoché invisibile) che lo protegge dall'imbrunimento e ne migliora la
resistenza alla corrosione. Questo trattamento è molto semplice, e
può consistere in una immersione del pezzo cadmiato in un agente
ossidante, quale ad esempio acido nitrico molto diluito. Più indicata
è la seguente soluzione:
Acido
cromico 100 g/l
Acido solforico 2÷5
g/l
usata a temperatura ambiente con tempi
di immersione inferiore a 10 secondi. A questa operazione deve seguire un
accurato lavaggio. Sul cadmio possono anche essere fatti altri trattamenti,
quale ad esempio quello di
cromatazione usando opportuni preparati
già disponibili in commercio.