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Cacciari, Massimo.

Filosofo e uomo politico italiano. Laureatosi in Filosofia a Padova nel 1967, fu professore ordinario di Estetica all'università di Venezia dal 1985. Tra i fondatori di alcune delle più importanti riviste italiane di filosofia e cultura, da "Angelus Novus" (1964-74) a "Contropiano" (1968-71), da "Laboratorio politico" (1980-85) a "Il Centauro" (1980-85) e a "Paradosso" (1992-2000), rivolse i suoi interessi all'Idealismo tedesco e alla cultura mitteleuropea del primo Novecento, ai rapporti tra teologia e filosofia e tra filosofia contemporanea e tradizione metafisica classica. Politicamente attivo sin dagli anni Sessanta, fu deputato dal 1976 al 1983 tra le fila del PCI. Passato al PDS (1991), nel 1993 fu eletto sindaco di Venezia; riconfermato nel 1997, abbandonò la guida della sua città natale nel 2000 per candidarsi alle elezioni regionali per il Veneto, che non riuscì però a vincere. Consigliere regionale, nel 1999 fu nominato al Parlamento europeo. Nel 2003 fondò la facoltà di Filosofia presso l'Università Vita - Salute del San Raffaele di Milano. Nel 2005 fu rieletto sindaco di Venezia, dopo aver sconfitto al ballottaggio Felice Casson, in una sfida interna al centro-sinistra. C. fu autore di numerosi saggi, molti dei quali sulla storia politica europea; tra i principali citiamo: Krisis. Saggio sulla crisi del pensiero negativo da Nietzsche a Wittgenstein (1976), Walter Rathenau e il suo tempo (1979), Le icone della legge (1985), L'angelo necessario (1986), Dell'inizio (1990), L'arcipelago (1997), Arte, tragedia, tecnica (2000), Duemilauno. Politica e futuro (2001), Della cosa ultima (2004), La città infinita (2004), Che fine ha fatto la borghesia? Dialogo sulla nuova classe dirigente in Italia (2004, con Aldo Bonomi), Magis amicus Leopardi (2005), L'incredulità del credente (2006, con Enzo Bianchi) (n. Venezia 1944).