Pittore, disegnatore e decoratore inglese. Fu il più
giovane esponente del movimento preraffaellita. Si decise a dedicarsi seriamente
alla pittura dopo che ebbe visto alcune opere di Dante Gabriele Rossetti: allora
era studente di Teologia a Oxford e si occupava di pittura in maniera solo
dilettantistica. Compì la sua formazione completamente da solo, tenendo
sempre presente il modello espressivo di Rossetti, soprattutto per quanto
riguarda la scelta dei soggetti: si può notare infatti in entrambi gli
artisti una fonte tematica fortemente letteraria e la presenza costante di un
personaggio femminile tipico. Eppure
B. ebbe, rispetto al maestro, una
maggiore conoscenza del mestiere, e una tendenza più diffusa verso uno
stile decorativistico. Fin dai tempi degli studi a Oxford, era amico di W.
Morris, e insieme a lui si dedicò attivamente alle arti applicate,
realizzando mosaici, disegnando vetrate, arazzi, mobili, decorando ceramiche e
illustrando opere poetiche. Nel 1862 intraprese un viaggio in Italia col pittore
Ruskin. La visita gli fornì l'occasione per conoscere i Quattrocentisti
italiani, da Mantegna a Botticelli, che gli ispirarono una maggiore
stilizzazione figurativa, rispetto ai modi tradizionali di derivazione romantica
del suo Paese. Le sue opere, ispirate ora alle favole mitologiche di qualsiasi
epoca e Paese, ora alle leggende, ora tratte dalle suggestioni date dalla
lettura dei libri più strani, di cui era appassionato conoscitore,
appaiono soffuse di malinconia sottile, trasfigurate dalla magia della sua
immaginazione. Tra le sue opere più celebri si ricordano:
Specchio di
Venere, Canto dell'amore, La scala d'oro, Giorni della creazione, Re Cophetua e
la mendica (Birmingham 1833 - Londra 1898).