Diplomatico pontificio italiano. Nunzio di Adriano IV e
Clemente VII in Ungheria (1526), si prodigò per impedire l'invasione di
quella Nazione da parte dei Turchi. Dopo l'infelice giornata di Mohács
(1526) in cui perì il re Luigi II, richiamato a Roma, fu nominato
commissario generale delle milizie contro i Colonna. Nel 1527 fu nuovamente in
Ungheria; nel 1529 venne inviato come nunzio alla corte di Sicilia e nel 1530 fu
alla corte di Enrico VIII. Fautore di un ideale teocratico consigliò a
Clemente VII la neutralità nelle contese tra Carlo V e Francesco I,
badando a fortificare l'Italia, che egli desiderava indipendente da ogni
influenza straniera e riunita in un solo Stato confederato, con a capo il papa
(Mineo, Catania fine XV sec. - Palermo 1546 circa).