Naturalista e filosofo francese. Di origini borghesi,
effettuò i propri studi presso i Gesuiti, quindi si laureò in
Legge ma dimostrò presto un notevole interesse per i problemi
scientifici. Socio dell'Accademia delle scienze a soli 26 anni, fu insignito del
titolo di conte di Buffon nel 1771 grazie alla pubblicazione delle sue opere
scientifiche e per l'attività svolta al Jardin des Plantes, che diresse
per quasi cinquant'anni e che organizzò come un grandioso istituto di
cultura naturalistica, allestendo raccolte di piante, animali, minerali, rocce,
fossili, e riuscendo a farne uno dei più ricchi musei di Scienze naturali
e uno dei più attivi centri di studio e di insegnamento.
B.
effettuò uno studio comparativo di tutte le scienze, ed espresse le sue
teorie in un'opera fondamentale in 36 volumi, la
Storia naturale generale e
particolare, che ebbe un'immensa diffusione e una grande popolarità
per l'abbondanza delle notizie, la chiarezza delle descrizioni, l'eleganza e la
vivacità dello stile, accessibile e di notevole interesse anche per il
grosso pubblico. L'opera, che costituì uno dei più importanti
testi dell'Illuminismo francese, fornì un notevolissimo contributo
all'avanzamento delle conoscenze allora esistenti in materia di geologia,
biologia e filosofia della natura. Rispetto alle precise descrizioni effettuate
dai naturalisti del primo Settecento, che vedevano il disegno divino all'interno
della natura,
B. pose la sua immediata attenzione sugli animali, e
soprattutto sui quadrupedi e gli uccelli, che erano gli esseri più vicini
all'esperienza dell'agricoltore e del cacciatore. Inoltre, secondo l'autore, la
natura non andava ricondotta a un disegno prestabilito e ordinato, in quanto
regolata da leggi autonome e da relazioni di causa ed effetto. Oltre che
naturalista,
B. fu anche un maestro, un teoreta e filosofo: egli espresse
il suo parere sulle modalità di insegnamento delle scienze naturali in
alcuni celebri discorsi accademici e manifestò le sue teorie
sull'interpretazione unitaria dei fenomeni della natura, sull'origine della
specie, sull'azione dell'ambiente, sulla formazione della crosta terrestre in
alcuni volumi della sua grande opera, quali la
Storia della terra, Le epoche
della natura, La storia dell'Uomo, La storia degli animali; più
descrittivi sono i volumi sulla storia dei quadrupedi, dei minerali e degli
uccelli. Secondo
B. la Terra, che si suppone abbia circa 75.000 anni, ha
subito una serie di trasformazioni non in seguito al diluvio biblico, ma a causa
di fenomeni naturali che agiscono nel tempo, quali il calore e l'erosione delle
acque. La Terra si deve quindi essere inizialmente distaccata dal Sole a causa
dell'impatto di una cometa contro la superficie incandescente. La materia si
è poi successivamente raffreddata e questo ha permesso il costituirsi di
forme di vita grazie unicamente a forze naturali. Le molecole organiche sono una
specie di atomi indistruttibili che si uniscono e si separano portando
così alla costituzione degli organismi. Secondo
B. gli organismi
sono in grado di assimilare le molecole organiche presenti nel cibo e questo
provoca una sorta di impronta che caratterizza ogni specie. L'ordine stabilito
delle molecole organiche e delle forze ad esse legate provocano una riproduzione
continua e costante della specie. Lo studioso rifiutò la teoria
evoluzionistica legata soprattutto a Maupertius: egli pensava infatti che solo
determinate specie derivassero da altre, prevalentemente in seguito a una
degenerazione, mentre le varietà e le razze si erano costituite a causa
del clima e delle conseguenti condizioni dell'ambiente. La sua opera fu in
seguito completata da alunni e seguaci, che aggiunsero la storia dei rettili,
dei pesci, delle piante, dei molluschi, degli insetti, in modo da costituire
così la più grande enciclopedia naturalistica pubblicata fra la
fine del XVIII e l'inizio del XIX sec. (Montbard, Digione 1707 - Parigi 1788).