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Buffon, Georges Louis Leclerc conte di.

Naturalista e filosofo francese. Di origini borghesi, effettuò i propri studi presso i Gesuiti, quindi si laureò in Legge ma dimostrò presto un notevole interesse per i problemi scientifici. Socio dell'Accademia delle scienze a soli 26 anni, fu insignito del titolo di conte di Buffon nel 1771 grazie alla pubblicazione delle sue opere scientifiche e per l'attività svolta al Jardin des Plantes, che diresse per quasi cinquant'anni e che organizzò come un grandioso istituto di cultura naturalistica, allestendo raccolte di piante, animali, minerali, rocce, fossili, e riuscendo a farne uno dei più ricchi musei di Scienze naturali e uno dei più attivi centri di studio e di insegnamento. B. effettuò uno studio comparativo di tutte le scienze, ed espresse le sue teorie in un'opera fondamentale in 36 volumi, la Storia naturale generale e particolare, che ebbe un'immensa diffusione e una grande popolarità per l'abbondanza delle notizie, la chiarezza delle descrizioni, l'eleganza e la vivacità dello stile, accessibile e di notevole interesse anche per il grosso pubblico. L'opera, che costituì uno dei più importanti testi dell'Illuminismo francese, fornì un notevolissimo contributo all'avanzamento delle conoscenze allora esistenti in materia di geologia, biologia e filosofia della natura. Rispetto alle precise descrizioni effettuate dai naturalisti del primo Settecento, che vedevano il disegno divino all'interno della natura, B. pose la sua immediata attenzione sugli animali, e soprattutto sui quadrupedi e gli uccelli, che erano gli esseri più vicini all'esperienza dell'agricoltore e del cacciatore. Inoltre, secondo l'autore, la natura non andava ricondotta a un disegno prestabilito e ordinato, in quanto regolata da leggi autonome e da relazioni di causa ed effetto. Oltre che naturalista, B. fu anche un maestro, un teoreta e filosofo: egli espresse il suo parere sulle modalità di insegnamento delle scienze naturali in alcuni celebri discorsi accademici e manifestò le sue teorie sull'interpretazione unitaria dei fenomeni della natura, sull'origine della specie, sull'azione dell'ambiente, sulla formazione della crosta terrestre in alcuni volumi della sua grande opera, quali la Storia della terra, Le epoche della natura, La storia dell'Uomo, La storia degli animali; più descrittivi sono i volumi sulla storia dei quadrupedi, dei minerali e degli uccelli. Secondo B. la Terra, che si suppone abbia circa 75.000 anni, ha subito una serie di trasformazioni non in seguito al diluvio biblico, ma a causa di fenomeni naturali che agiscono nel tempo, quali il calore e l'erosione delle acque. La Terra si deve quindi essere inizialmente distaccata dal Sole a causa dell'impatto di una cometa contro la superficie incandescente. La materia si è poi successivamente raffreddata e questo ha permesso il costituirsi di forme di vita grazie unicamente a forze naturali. Le molecole organiche sono una specie di atomi indistruttibili che si uniscono e si separano portando così alla costituzione degli organismi. Secondo B. gli organismi sono in grado di assimilare le molecole organiche presenti nel cibo e questo provoca una sorta di impronta che caratterizza ogni specie. L'ordine stabilito delle molecole organiche e delle forze ad esse legate provocano una riproduzione continua e costante della specie. Lo studioso rifiutò la teoria evoluzionistica legata soprattutto a Maupertius: egli pensava infatti che solo determinate specie derivassero da altre, prevalentemente in seguito a una degenerazione, mentre le varietà e le razze si erano costituite a causa del clima e delle conseguenti condizioni dell'ambiente. La sua opera fu in seguito completata da alunni e seguaci, che aggiunsero la storia dei rettili, dei pesci, delle piante, dei molluschi, degli insetti, in modo da costituire così la più grande enciclopedia naturalistica pubblicata fra la fine del XVIII e l'inizio del XIX sec. (Montbard, Digione 1707 - Parigi 1788).