Riformatore sociale e uomo politico francese. Laureato in
Medicina, ebbe una vita piuttosto movimentata e passò ideologicamente
attraverso una serie di fasi diverse. Considerato il padre del movimento
cooperativo francese, fu insieme a A. Bazard uno dei fondatori della Carboneria
francese, nel 1821. Nel 1825 venne arrestato e sottoposto a un processo sotto
l'accusa di cospirazione contro il Governo, ma venne prosciolto per
insufficienza di prove. Sempre insieme Bazard si unì ai sansimoniani e
collaborò al giornale "Le Producteur", su cui vennero elaborate le
dottrine economiche della scuola sansimoniana. Nonostante il fatto che
l'influenza di Saint-Simon sia presente in maniera vistosa in tutti i suoi
scritti,
B. non lo seguì sul piano delle concezioni religiose.
Distaccatosi dal movimento sansimoniano nel 1829, fondò una corrente
socialista neocattolica e cercò di portare avanti le idee di Saint-Simon
riguardo l'industria e la federazione europea. Distaccatosi completamente ormai
dal rivoluzionarismo che aveva improntato la sua giovinezza,
B. era
infatti giunto alla conclusione che, grazie all'associazionismo cooperativo,
sarebbe stato possibile costituire una nuova società all'interno della
società stessa, senza per questo dover ricorrere a metodi rivoluzionari.
B., nonostante avesse diversi punti in comune con i sansimoniani "puri" e
con Louis Blanc, si allontanava poi da essi in quanto per lui era assolutamente
necessario basarsi su di un'azione volontaria, senza l'intervento statale.
Questa teoria del "volontarismo" nasceva dalla sua concezione religiosa, dal
momento che la liberazione dei lavoratori era strettamente legata a una
concezione di fratellanza cristiana, da cui doveva essere caratterizzato tale
volontarismo. Notevole fu l'influenza che
B. esercitò sui
socialisti cristiani inglesi e su Mazzini. Dal 1830 egli si dedicò
all'associazionismo dei lavoratori e fondò un'associazione che fece da
modello a numerose altre cooperative che la seguirono. Nel 1831 fondò il
giornale "L'Européen", che divenne l'organo del movimento cooperativo;
nei suoi articoli, in netto contrasto con le teorie di Saint-Simon, cercava di
conciliare le concezioni del cattolicesimo con quelle del socialismo. Risale al
1833 la pubblicazione del trattato
Introduzione alla scienza della
storia, in cui
B. esponeva una teoria della storia basata sulla
divisione in quattro grandi epoche, ognuna delle quali era caratterizzata da una
grande rivoluzione religiosa; ogni epoca era a sua volta suddivisa in tre
periodi, di cui il primo vedeva il prevalere dell'
aspirazione, il secondo
della
rivoluzione intellettuale, il terzo dell'
applicazione.
Queste quattro epoche, l'ultima delle quali era iniziata con l'avvento del
cristianesimo, erano percorse da un filo ininterrotto costituito dal progresso.
La quarta e ultima epoca era destinata a concludersi con la piena applicazione
dei principi cristiani di uguaglianza, fratellanza e amore, su cui si fondava
l'organizzazione della società. La Chiesa era l'organo che si sarebbe
dovuto occupare di assolvere questa missione, ma dal momento che essa mancava di
farlo, era divenuto necessario perseguire l'applicazione dell'insegnamento di
Cristo con altri mezzi. Base di partenza per questo processo era la Rivoluzione
francese, i cui intenti dovevano però essere sviluppati alla luce dei
principi cristiani. Tra il 1834 e il 1838, in collaborazione con Roux Lavergue,
B. pubblicò la grande
Storia parlamentare della Rivoluzione
francese. A questo volume seguì la pubblicazione del
Saggio di un
trattato completo di filosofia dal punto di vista del cattolicesimo e del
progresso (1838-40). Nel 1840 i suoi seguaci fondarono il giornale
"L'Atelier", che divenne il principale organo di stampa delle associazioni
cooperative, mentre
B. stabiliva stretti legami con il giornale liberale
"La Nation". Dopo la rivoluzione del febbraio 1848, che aveva portato alla
caduta della monarchia orleanista, egli assunse la presidenza dell'Assemblea
costituente, ma lasciò l'incarico non appena il nuovo ordinamento si
spostò verso orientamenti di destra. Dopo essersi opposto all'avvento di
Luigi Napoleone si ritirò a vita privata, dove continuò tuttavia a
scrivere. La sua ultima rilevante opera fu il
Trattato di politica e scienza
sociale, pubblicato postumo nel 1866 (Matagne-la Petite, Ardenne 1796 -
Rodez 1865).