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Buchez, Philippe-Joseph-Benjamin.

Riformatore sociale e uomo politico francese. Laureato in Medicina, ebbe una vita piuttosto movimentata e passò ideologicamente attraverso una serie di fasi diverse. Considerato il padre del movimento cooperativo francese, fu insieme a A. Bazard uno dei fondatori della Carboneria francese, nel 1821. Nel 1825 venne arrestato e sottoposto a un processo sotto l'accusa di cospirazione contro il Governo, ma venne prosciolto per insufficienza di prove. Sempre insieme Bazard si unì ai sansimoniani e collaborò al giornale "Le Producteur", su cui vennero elaborate le dottrine economiche della scuola sansimoniana. Nonostante il fatto che l'influenza di Saint-Simon sia presente in maniera vistosa in tutti i suoi scritti, B. non lo seguì sul piano delle concezioni religiose. Distaccatosi dal movimento sansimoniano nel 1829, fondò una corrente socialista neocattolica e cercò di portare avanti le idee di Saint-Simon riguardo l'industria e la federazione europea. Distaccatosi completamente ormai dal rivoluzionarismo che aveva improntato la sua giovinezza, B. era infatti giunto alla conclusione che, grazie all'associazionismo cooperativo, sarebbe stato possibile costituire una nuova società all'interno della società stessa, senza per questo dover ricorrere a metodi rivoluzionari. B., nonostante avesse diversi punti in comune con i sansimoniani "puri" e con Louis Blanc, si allontanava poi da essi in quanto per lui era assolutamente necessario basarsi su di un'azione volontaria, senza l'intervento statale. Questa teoria del "volontarismo" nasceva dalla sua concezione religiosa, dal momento che la liberazione dei lavoratori era strettamente legata a una concezione di fratellanza cristiana, da cui doveva essere caratterizzato tale volontarismo. Notevole fu l'influenza che B. esercitò sui socialisti cristiani inglesi e su Mazzini. Dal 1830 egli si dedicò all'associazionismo dei lavoratori e fondò un'associazione che fece da modello a numerose altre cooperative che la seguirono. Nel 1831 fondò il giornale "L'Européen", che divenne l'organo del movimento cooperativo; nei suoi articoli, in netto contrasto con le teorie di Saint-Simon, cercava di conciliare le concezioni del cattolicesimo con quelle del socialismo. Risale al 1833 la pubblicazione del trattato Introduzione alla scienza della storia, in cui B. esponeva una teoria della storia basata sulla divisione in quattro grandi epoche, ognuna delle quali era caratterizzata da una grande rivoluzione religiosa; ogni epoca era a sua volta suddivisa in tre periodi, di cui il primo vedeva il prevalere dell'aspirazione, il secondo della rivoluzione intellettuale, il terzo dell'applicazione. Queste quattro epoche, l'ultima delle quali era iniziata con l'avvento del cristianesimo, erano percorse da un filo ininterrotto costituito dal progresso. La quarta e ultima epoca era destinata a concludersi con la piena applicazione dei principi cristiani di uguaglianza, fratellanza e amore, su cui si fondava l'organizzazione della società. La Chiesa era l'organo che si sarebbe dovuto occupare di assolvere questa missione, ma dal momento che essa mancava di farlo, era divenuto necessario perseguire l'applicazione dell'insegnamento di Cristo con altri mezzi. Base di partenza per questo processo era la Rivoluzione francese, i cui intenti dovevano però essere sviluppati alla luce dei principi cristiani. Tra il 1834 e il 1838, in collaborazione con Roux Lavergue, B. pubblicò la grande Storia parlamentare della Rivoluzione francese. A questo volume seguì la pubblicazione del Saggio di un trattato completo di filosofia dal punto di vista del cattolicesimo e del progresso (1838-40). Nel 1840 i suoi seguaci fondarono il giornale "L'Atelier", che divenne il principale organo di stampa delle associazioni cooperative, mentre B. stabiliva stretti legami con il giornale liberale "La Nation". Dopo la rivoluzione del febbraio 1848, che aveva portato alla caduta della monarchia orleanista, egli assunse la presidenza dell'Assemblea costituente, ma lasciò l'incarico non appena il nuovo ordinamento si spostò verso orientamenti di destra. Dopo essersi opposto all'avvento di Luigi Napoleone si ritirò a vita privata, dove continuò tuttavia a scrivere. La sua ultima rilevante opera fu il Trattato di politica e scienza sociale, pubblicato postumo nel 1866 (Matagne-la Petite, Ardenne 1796 - Rodez 1865).