Umanista e letterato italiano. Fu cancelliere della Curia
romana sotto i papi Martino V e Niccolò V, poi della Repubblica
Fiorentina, e priore delle arti in Firenze. Trovò, in gran parte nel
monastero di San Gallo, le
Puniche di Silio Italico, le
Silvae di
Stazio, le opere di Quintiliano, ecc. Scrisse vari libri in volgare e in latino;
notissime le sue
Facezie, raccolta di aneddoti comici e satirici, spesso
galanti, attinti dalla realtà quotidiana e in parte dalla tradizione
novellistica. Fu una delle figure più rappresentative del primo
umanesimo. In lui la fede cristiana dell'uomo medioevale convisse in armonia con
l'ardore dell'innamorato dei classici e delle vestigia del paganesimo (Terranova
d'Arezzo 1380 - Firenze 1459).