Conestabile di Francia. Secondo figlio del duca di
Montpensier, superò tutti i principi francesi del suo tempo come
diplomatico e guerriero; combatté a 22 anni la battaglia di Agnadello,
ebbe da Francesco I la spada di conestabile, e con lui partì per la
conquista del Milanese. La battaglia di Marignano (1515), vinta contro la furia
indomabile degli Svizzeri, la resa del castello di Milano, insieme colla
Lombardia, illustrarono grandemente il suo nome. Strinse un trattato con Carlo V
e condusse le soldatesche, lasciategli dal principe, all'assedio di Roma (1527),
pensando già di sottrarsi all'obbedienza anche della Spagna. Giunto
davanti a Roma, per vincere l'esitazione dei suoi a seguirlo nell'assalto,
appoggiò una scala al muro, e cominciava a salirla, quando rimase ucciso
da un colpo di moschetto, del quale Benvenuto Cellini si attribuì il
merito. Sentendo che la ferita era mortale, ordinò che si celasse la sua
morte, affinché gli assalitori non si scoraggiassero. Presa e
saccheggiata per due mesi Roma, i soldati portarono il suo corpo a Gaeta, e gli
eressero uno splendido monumento (1490-1527).