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Bonchō.

Pseudonimo di Nozawa Bonchō. Poeta giapponese. Trasferitosi con la famiglia dalla provincia a Kyōto, dopo aver terminato gli studi, si dedicò alla medicina. Appassionatosi alla poesia di Bashō, ne divenne discepolo e uno dei suoi migliori seguaci. Terminò la vita in prigione essendo stato coinvolto in un delitto. Ispirandosi a una famosa poesia di Basho, intitolata Sarumino (Il cappotto della scimmia), pubblicò un'antologia di versi suoi e di altri poeti, tra i quali Mukai Kyorai, che portava lo stesso titolo. La pubblicazione si meritò l'elogio dei letterati che la definirono Haiku Kokinshu (Kokinshu era una monumentale enciclopedia classica giapponese). Opere personali di B. sono: il Kiyû Nikki, raccolta di poesie haiku sulla vita dell'eremitaggio del Genjù; il Genjù-an no Ki (Ricordi del Genjù-an). Molte, fra le poesie di B., sono dedicate alle quattro stagioni (m. Kyoto 1714).