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Boccioni, Umberto.

Pittore e scultore italiano. Iniziò la sua attività a Roma, dove conobbe Balla che lo iniziò all'arte neoimpressionista. A quel periodo, a cavallo fra i due secoli, risalgono le prime opere divisioniste a sfondo umanitario. Conobbe Severini e fece alcuni viaggi a Parigi e a Berlino. Nel 1907 si trasferì a Milano, dove conobbe Marinetti; successivamente decise di aderire al Futurismo, di cui divenne uno dei massimi esponenti. Nel 1910 fu tra i firmatari del "Manifesto dei pittori futuristi" e del "Manifesto tecnico della pittura futurista", mentre nel 1912 pubblicò il suo "Manifesto tecnico della scultura futurista", seguito nel 1914 da "Pittura e scultura futurista". B. fu personaggio di prima grandezza in quegli anni di intensa elaborazione teorica: nel 1911 a Parigi era divenuto amico di Apollinaire, e, venuto a contatto con i cubisti, intuì tutta la forza rivoluzionaria delle loro concezioni. Prese parte a tutte le mostre futuriste a Parigi, Londra, Berlino e Bruxelles, e ne allestì una personale nel 1913 a Parigi con grande successo. Partito volontario per la guerra, perse la vita in seguito a una caduta da cavallo nel 1916. Tra le sue opere più notevoli citiamo: Periferia (1909); Gli stati d'animo (1911); Rissa in Galleria (1911); Materia (1912); La città che sale (1911-12); Antigrazioso (1913); Ritratto di Busoni (1916), oltre alle sculture Forme uniche nella continuità dello spazio (1913); La madre (1907); Sviluppo di una bottiglia nello spazio (1912) (Reggio Calabria 1882 - Verona 1916).
Umberto Boccioni in un ritratto di F. Busoni