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Bienek, Horst.

Scrittore tedesco. Formatosi culturalmente con Brecht a Berlino Est, ha subito la prigionia in un campo di deportazione in Siberia per reati antisovietici. Liberato nel 1956 si è trasferito nella Repubblica Federale Tedesca. L'esperienza della prigionia e il senso profondo dell'ingiustizia e della prevaricazione hanno segnato una parte della sua produzione letteraria come testimoniano le poesie e i racconti pubblicati subito dopo la liberazione: Libro de sogni di un prigioniero (1957), Ciò che era ciò che è (1966), Poesie trovate pronte (1969); Lavori per la notte (1959), La cella (1968). Più tardi il suo interesse narrativo di rivolse alla realtà quotidiana, al paesaggio, alla vita banale e piana ma anche alle grandi passioni, al cattolicesimo polacco, alle lotte per l'affermazione delle identità nazionali. B. ha ottenuto grande fama grazie a tre romanzi dedicati a ciò che successe nell'Alta Slesia prima e dopo la seconda guerra mondiale: La prima polka (1975), Luce di settembre (1977), Tempo senza campane (1979). Ad essi nel 1982 si sono aggiunti Terra e fuoco e Descrizione di una provincia. Del 1988 è Viaggio verso l'infanzia. Incontro con la Slesia, lungo racconto autobiografico. Oltre che poeta e narratore, B. è anche autore di saggi, tra cui ricordiamo Bakunin (1970) e Solženitzyn (1972); nel 1987 le sue lezioni tenute all'università di Monaco sono state raccolte nel volume Il lento soffocamento delle urla (Gleiwitz 1930 - Monaco 1990).