Detto di sensazione visiva dovuta a una particolare miscela
di luci monocromatiche. ║ Per estens. - Riferito a tutto ciò che ha
colore chiaro in antitesi a un equivalente scuro. ║
Arma b.: arma
da taglio o da punta o insieme da taglio e da punta, come sciabola, spada,
pugnale, baionetta. ║
Bandiera b.: segno di resa. ║
Globuli b.: i leucociti. ║
Legno b.: detto di legname da
opera facile a lavorarsi e di legname da ardere che brucia facilmente. ║
Libro b.: raccolta di documenti ufficiali o divulgati nonostante la loro
riservatezza. ║
Matrimonio b.: non consumato. ║
Notte
b. o
in b.: passata senza dormire. ║ Fig. - Essendo il
b. e il nero opposti l'uno all'altro, i due termini sono spesso
accoppiati in frasi figurative per indicare contrapposizione o profonda
diversità. • Graf. - In un disegno,
un'incisione, una pagina stampata, le parti che rimangono
b. L'effetto
della pagina o del disegno, dell'incisione, risulta da un perfetto equilibrio
dei
b. e dei neri. • Lett. - Nella poesia
contemporanea, specie in quella ermetica, sono detti
b. gli spazi
tipografici che hanno una particolare funzione lirica, di pause o silenzi intesi
ad accrescere il potere suggestivo delle parole.
• Giochi - Nel gioco degli scacchi, giocatore al
quale, per sorteggio o per avvicendamento, spettano i pezzi
b. e che
quindi, secondo la consuetudine, muove per primo. Nei diagrammi i pezzi del
b. occupano, nella posizione iniziale, le due righe o traverse poste in
basso. • Mus. -
Voci b.: quelle che,
proprie specialmente dei bambini e dei falsettisti, hanno un timbro
indefinibile, tra il virile e il femminile. Talvolta, però, il termine
designa anche i registri nei quali tale incertezza di timbro si produce nelle
normali voci di uomo e di donna. • Cuc. -
Composto di grasso, burro, farina, cipolle, impiegato nella cottura di verdure o
carni che si vogliono mantenere chiare di colore.
• Bot. - Appellativo generico di frumenti a
spina non colorata, di solito aristati, con cariossidi decolorate.
• Numism. - Nome dato a molte monete d'argento e
specialmente a monete di mistura imbiancate con un leggero strato d'argento
perché riuscissero meglio accette e di più facile diffusione; per
distinguerle, al nome generico seguiva quello della zecca o quello derivato
dall'impronta. • Chim. - Il termine è
usato per indicare composti chimici aventi aspetto
b.:
b. di
antimonio, di barite, di zinco ║
B. santo: polvere di marmo
b. e anche alabastro gessoso in polvere usati come pigmenti. ║
B. neve: denominazione di carattere commerciale usata per indicare
pigmenti
b. di varia natura. • Rel. - Il
color
b. ha avuto uno speciale significato nel culto, in magia e nella
superstizione quale colore della luce e della purezza, della neve e fors'anche
di animali rari. Preferito come colore degli animali sacrificali e delle vesti
sacerdotali, il
b. fu trasposto nel campo etico come il colore
dell'innocenza e dell'assenza di peccato. ║
Fratelli b.: aderenti
ad una associazione religiosa, i quali indossavano particolari mantelli
b. con croce verde di Sant'Andrea ed erano votati alla riconquista della
Terra Santa. ║
Padri b.: nome dato comunemente ai padri della
Società delle Missioni Africane. • Fis. -
La composizione della luce
b. non è univocamente definibile; essa
può infatti essere ottenuta in vari modi:
luce b. naturale, la
luce media del giorno la cui distribuzione spettrale varia con lo stato del
cielo e con l'ora;
luce b. artificiale, la luce delle sorgenti
artificiali che emettono spettri continui, variabili da quella giallastra a
quella
b. naturale;
luce b. bicromatica, quella ottenuta dalla
miscela di due luci monocromatiche complementari di intensità
conveniente. • Fisiol. - Si ritiene che la
sensazione del
b. risulti dall'eccitazione in egual misura dei tre
distinti apparati neuro-epiteliali fotosensibili della retina, rispettivamente
impressionati dai raggi rossi, verdi, violetti.