Cardinale, teologo e bibliofilo bizantino. Patriarca di
Costantinopoli, contribuì efficacemente all'atto di unione tra le Chiese
greca e latina e lasciò alla Serenissima i suoi manoscritti, che
rappresentano il fondo più importante della Biblioteca Marciana. La sua
opera principale
In calumniatorem Platonis è un'aspra risposta a
Giorgio di Trebisonda; tradusse in latino la
Metafisica di Aristotele
(Trebisonda 1400 circa - Ravenna 1472).