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Berri, Nabih.

Uomo politico libanese. Nel 1978 divenne capo supremo degli sciiti libanesi e assunse il controllo della formazione militare "sciita Amal". Nel 1983 si è fatto promotore della guerra di liberazione libanese nel tentativo di dare maggiore stabilità politica al primo governo Gemayel, progressivamente indebolito dalla radicalizzazione delle faide tribali e dalla frammentazione della fazione sciita. Nel 1985 ha svolto proficua attività di mediazione in occasione del dirottamento di un aereo americano e del sequestro dei passeggeri da parte del gruppo "Amal". L'esito positivo delle trattative gli è valso la posizione di uomo moderato nella complessa vicenda libanese, nonostante la situazione creatasi dipendesse unicamente da lui, sia come ministro della giustizia del governo di Beirut, sia come capo del partito armato. Nel 1985 ha firmato a Damasco in qualità di rappresentante degli Sciiti, un accordo per mettere fine alla guerra civile, che in realtà non è riuscito a portare pace e stabilità al Libano. Dopo l'approvazione della nuova Costituzione, che ha posto le basi per la creazione di una repubblica islamica, è stato eletto presidente della Camera alle elezioni del 1992; è stato riconfermato nella carica nel 1996 (n. Freetown 1938).