(o
beriberi; dall'indiano
beri: debolezza).
Malattia dovuta a ipovitaminosi B1 nell'alimentazione, spesso associata a
carenze di altre vitamine B. Si tratta di una malattia un tempo diffusa in
Africa, Asia orientale e America e poco nota in Europa. Il
b. manifesta
due forme, a volte parallele: il
b. polinevritico è caratterizzato
da astenia degli arti inferiori e culmina in una paraplegia atrofica; il
b.
edematoso o
cardiaco causa edemi, ispessimenti delle sierose,
asistolie, e può causare la morte. Il
b. colpisce soprattutto
adulti maschi che abbiano mangiato in prevalenza alimenti carenti o del tutto
privi di vitamina B1 (riso brillato, alimenti sterilizzati o conservati), ma
sono state riscontrate anche alcune forme di
b. infantile, appartenenti
alla forma cardiaca e presenti in neonati allattati da donne beriberiche.
Durante la prima guerra mondiale, i numerosi casi di
b. furono imputati
all'uso eccessivo di alimenti in scatola. La carenza di vitamina B1 si
ripercuote sui nervi spinali e sul vago e, se non insorgono complicanze dovute
ad asistolie, viene curata somministrando semplicemente alimenti ricchi di tale
vitamina (lievito, cereali, ortaggi e frutta freschi, tuorlo d'uovo, latte
crudo) o vitamina B1 in sintesi. Nell'arco di poche settimane i sintomi della
malattia sono debellati completamente. Alcuni studiosi ritengono che il
b. abbia natura infettiva, ma tale ipotesi non è ancora stata
suffragata da dati certi.