Regista cinematografico, regista televisivo e drammaturgo svedese. Figlio di
un pastore protestante, da cui fu educato secondo i rigidi principi del
Luteranesimo, nel 1936, in aperta ribellione con i genitori che lo avrebbero
voluto iniziare alla vita religiosa, fuggì a Stoccolma, dove frequentò
un corso di Storia della letteratura nella locale università, cominciando
nel contempo a occuparsi di teatro studentesco, a scrivere testi drammaturgici
e a collaborare con il Teatro dell'Opera come aiuto regista. Nel 1944 fece la sua
prima esperienza cinematografica in qualità di assistente alla regia per il film
diretto da Alf Sjoberg
Spasimo, basato su un manoscritto dello stesso
B. Il debutto alla regia avvenne nel 1946 con
Crisi, al quale
fece seguito nello stesso anno
Piove sul nostro amore. Nominato primo
regista del Teatro di Göteborg (1946), esordì sul palcoscenico cittadino
con
Caligola di Albert Camus e mise in scena molti dei suoi drammi.
Negli anni seguenti, grazie alla fiducia accordatagli dal produttore indipendente
Lorens Marmsted, realizzò le pellicole, tra cui
Musica nel buio (1947),
La terra del desiderio (1947),
La prigione (1949). Nel 1950
B.
si avviò al successo con
Un'estate d'amore, cui seguirono
Donne in attesa
(1952),
Monica e il desiderio (1953), film che suscitò scandalo interpretato
dalla ventenne Harriet Andersson, con cui il regista ebbe una relazione,
Una vampata d'amore (1953),
Una lezione d'amore (1954),
Sogni di
donna (1955). Nel frattempo dal 1953
B. aveva cominciato a lavorare al Teatro
di Malmö, dove era venuto in contatto con alcuni attori che sarebbero diventati
presenze stabili nelle sue pellicole, tra cui Gunnel Lindblom, Max Von Sydow, Ingrid
Thulin e Bibi Andersson. Negli anni successivi
B. ottenne la consacrazione
internazionale: vincitore del Festival di Cannes con
Sorrisi di una notte d'estate
(1955), alla kermesse francese conquistò il premio speciale della giuria per
Il settimo
sigillo (1956), mentre con
Il posto delle fragole (1957) vinse l'Orso d'Oro
al Festival di Berlino e il premio della critica al Festival di Venezia. La serie dei
riconoscimenti proseguì con i premi come miglior regista per
Alle soglie della vita
(1958) e
Il volto (1958), ottenuti rispettivamente a Cannes e a Venezia, e
culminò con i due Oscar ricevuti nel 1960 per
La fontana della vergine
(1959) e nel 1962 per
Come in uno specchio (1961), premiati quali migliori
film stranieri. Nominato direttore del teatro di Stoccolma (1961), dal 1958 cominciò
a collaborare anche con la televisione svedese, per la quale in quegli anni realizzò
miniserie e film TV. La produzione cinematografica di
B. proseguì con
Luci d'inverno (1962), premiato a Berlino e a Vienna;
Il silenzio (1963),
uno dei film del regista svedese che suscitarono maggiore scandalo provocando interventi
della censura (il doppiaggio subì manomissioni);
Persona (1966);
L'ora del
lupo (1966-68), pellicola semi-horror;
La vergogna (1968), film di guerra;
Passione (1969), ultimo film, dopo
Come in uno specchio,
L'ora del
lupo e
La vergogna, della cosiddetta "tetralogia di Farö", isola del
Mar Baltico dove fu girato, descrizione impietosa dell'inferno in terra. Nel 1971
realizzò
L'adultera, clamoroso insuccesso che trascinò il regista in gravi difficoltà
economiche da cui si risollevò grazie ai consensi mondiali per
Sussurri e
grida (1973),
Scene da un matrimonio (1973) - ideato quest'ultimo come
film a episodi per la TV e trasformato in una pellicola di quasi tre ore - e
Il flauto
magico (1974), che fecero di
B. l'emblema di un certo cinema d'autore
caratterizzato dalla strenua cura nella narrazione e da un approccio estremamente
lirico nel trattare le storie e i personaggi. Dopo
L'immagine allo specchio
(1976),
L'uovo del serpente (1977),
Sinfonia d'autunno (1978), nel 1982
B. girò
Fanny e Alexander, suo congedo e testamento cinematografico
girato in due versione (una per il cinema e una per la TV), che meritò quattro Oscar
(miglior film straniero, fotografia, scenografia, costumi). Ritiratosi per lo più dall'attività
cinematografica,
B. continuò a realizzare film per la TV (
Dopo la prova,
1983;
Il segno, 1986; il cortometraggio
Il volto di Karin, 1987) e messinscene
teatrali (
Re Lear, 1985;
Amleto, 1988;
Lungo viaggio verso la notte, 1989;
Madame de Sade, 1991; l'opera lirica
Le baccanti, 1991), firmando inoltre
le sceneggiature dei film
Con le migliori intenzioni (1991), per la regia di Bille August,
e
Conversazioni private (1996), per la regia di Liv Ullman, per la quale avrebbe
scritto anche la sceneggiatura per
L'infedele (1999). Nel 1997 tornò dietro alla
macchina da presa realizzando, per la TV svedese,
Vanità e affanni, pellicola ambientata
nel 1925 nell'ospedale psichiatrico dove lo stesso
B. era stato ricoverato nel 1977,
mentre nel 1999 presentò a teatro
I cineasti, sul tema dell'alcolismo.
B.
scrisse diverse opere, tra cui l'autobiografia
La lanterna magica (1987) e
Immagini
(1992). Nel 2005 ricevette il Premio Federico Fellini per l'eccellenza cinematografica.
Padre di nove figli, alla morte della quinta moglie Ingrid si ritirò sull'isola di Faaro, nel Mar Baltico,
dove si spense nel luglio del 2007 (Stoccolma 1918 - Faaro 2007).