Campo di concentramento tedesco situato nel villaggio di
Belsen, sulla strada che collega Celle ad Amburgo. Fu istituito nell'ottobre
1943, e nei mesi seguenti incominciarono a esservi internati soprattutto
prigionieri provenienti da altri campi e in non buone condizioni fisiche; si
raggiunse il numero di settantamila. Come negli altri campi, vi furono
ammassati, nella più grande sporcizia e degenerazione, prigionieri di
guerra, deportati civili non più abili al lavoro, ebrei (tra gli altri vi
trovò la morte Anna Frank), prima affamati, percossi, torturati e infine
"eliminati". Nel novembre del 1944 vi fu ufficialmente aperto un
"convalescenziario" per gli ammalati provenienti dagli altri campi o inviati
direttamente dalle fabbriche e dalle fattorie di tutta l'Europa
nord-occidentale.
B. era organizzato col sistema dei "capi" e dei
"prefetti", cioè tutti gli incarichi indicati coi nomi in cui era
presente la parola
Führer erano tenuti da esponenti delle SS, mentre
gli incarichi indicati con la parola
Altester (per esempio
Blochältester) erano in genere tenuti da delinquenti comuni, inviati
direttamente dalle prigioni civili per assumere l'incarico di "prefetti". Pur
non essendovi camere a gas, l'indice di mortalità era uno dei più
alti, e quando il campo fu aperto dagli Inglesi il 15 maggio 1945 ben
tredicimila cadaveri giacevano al suolo, mentre altrettanti deportati morirono
nel giro di pochi giorni. Negli ultimi mesi di vita del campo la mancanza di
cibo era divenuta tale da costringere i prigionieri al cannibalismo, le baracche
erano stipate di prigionieri che presentavano malattie di ogni genere,
soprattutto tifo e tubercolosi.