Letterato italiano. Insegnò Filosofia a Roma e Lettere classiche a
Padova. Un suo
Commento al
Timeo di Platone (1594) venne messo
all'Indice. La sua posizione di critico e letterato, pur ancora in nome di
Aristotele, fu aperta al nuovo gusto poetico che si andava formando, meno legato
di quello rinascimentale ad autorità e canoni prefissati (Candia 1552
circa - Padova 1625).