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Benevento.

Città della Campania, capoluogo della provincia omonima. Sorge a 135 m s/m., sul Colle della Guardia, sulla confluenza del fiume Sabato nel Calore, al centro di una vasta conca. 63.367 ab. CAP 82100. • Econ. - Posta sull'incrocio tra le principali vie di comunicazione naturali tra Campania, Puglia e Molise, ha sempre goduto della sua favorevole posizione geografica. Attivo centro commerciale, è sede di industrie alimentari (fabbricazione del torrone e del liquore Strega), dolciarie, meccaniche (macchine agricole), di laterizi, fiammiferi e della lavorazione del legname. Il territorio circostante è interamente coltivato a cereali, viti, ulivi, legumi; sviluppata è soprattutto la coltura del tabacco. Largamente praticato è anche l'allevamento del bestiame. • St. - Città del Sannio meridionale, fu capitale degli Irpini del Sannio con il nome di Maleventum. Occupata dai Romani in seguito alla guerra contro Pirro (275 a.C.), le fu cambiato il nome in Beneventum; divenne colonia latina nel 268 a.C. Per la sua posizione geografica, la città divenne ben presto una base dell'espansione romana nell'Italia meridionale, oltre che un punto d'incontro di importanti vie di comunicazione. Durante la seconda guerra punica rimase fedele a Roma. Ebbe in origine una costituzione simile a quella della madrepatria, con consoli e questori. Dopo la guerra sociale fu ordinata a municipio. L'importanza politica di B. nel Medioevo fu determinata, ancora una volta, dalla sua posizione strategica nel cuore del Sannio. Durante la guerra bizantino-gotica, Belisario la occupò nel 536; re Totila, nel 545, la riprese e ne demolì le mura. Nel 571 B. divenne il centro del Ducato longobardo costituito da Zottone nel Sannio. Nel 663 Costante II, imperatore di Bisanzio, tentò invano di espugnarla; i Bizantini riuscirono a occuparla nell'891-95, e fino all'897 fu tenuta dal marchese di Spoleto, che la riconsegnò in seguito ai principi longobardi. Nel 1051 gli abitanti della città cacciarono i principi e si diedero in signoria alla Chiesa, al fine di ottenere da quest'ultima una maggiore e più efficace protezione contro i Normanni. Federico II la occupò dal 1241 al 1250, quindi fu la volta di Manfredi, tra il 1258 e il 1266. Durante le lotte dello scisma d'Occidente la occuparono Ladislao di Durazzo, nel 1408, Giovanna II, dal 1414 al 1418; gli Aragonesi la tennero dal 1443 al 1459, come vicari della Chiesa. In seguito passò all'imperatore Carlo V, nel 1528, quindi i Borboni la occuparono ancora dal 1768 al 1774, durante il conflitto con la Curia romana per la richiesta soppressione dei Gesuiti. Nel 1799 la città si sollevò e aderì alla Repubblica partenopea; nel 1806 fu tolta alla Santa Sede da Napoleone ed eretta in principato per Talleyrand, ma con il congresso di Vienna (1815) venne restituita a Pio VII. B. partecipò ai moti carbonari del 1820-21 e fu riconsegnata alla Chiesa dalle truppe austriache; nel 1860 Garibaldi la dichiarò capoluogo di provincia del Regno d'Italia. Durante la seconda guerra mondiale la città fu violentemente bombardata; il 3 ottobre 1943 fu sgombrata dai Tedeschi e occupata dagli Anglo-Americani. ║ Battaglie di B.: due battaglie combattute presso la città. La prima vide opporsi nel 275 a.C. i Romani guidati dal console Manlio Curio Dentato al re dell'Epiro Pirro; si concluse con la vittoria dei Romani. La seconda fu combattuta il 26 febbraio 1266 tra Carlo d'Angiò e Manfredi: la vittoria del primo segnò il tramonto della potenza sveva in Italia e l'inizio del predominio angioino. Manfredi valorosamente vi morì. ║ Trattato di B.: concluso nel 1556 tra il pontefice Adriano IV e Guglielmo di Sicilia. Quest'ultimo, prestando giuramento di fedeltà, ottenne dal papa l'investitura del Regno di Sicilia, del Ducato di Puglia, del Principato di Capua, delle città di Napoli, Salerno, Amalfi e della Marsica. • Arte - La città moderna tende a svilupparsi al di là dell'antica cinta muraria e ad estendersi in direzione delle due stazioni, in particolare verso quella centrale. B. conserva ancor oggi numerose testimonianze del suo passato, a partire dai resti longobardi e di epoca romana. Il monumento principale è l'arco trionfale romano dedicato a Traiano (114), decorato con altorilievi raffiguranti le gesta dell'imperatore durante il suo regno. Il teatro romano risale all'epoca di Adriano (secc. II-III); la chiesa di Santa Sofia (VIII sec.), di origine longobarda, è a pianta centrale, con tre absidi nella parte posteriore e uno splendido chiostro riccamente decorato del XII sec. Il Duomo romanico (XII sec.), a cinque navate, è stato distrutto quasi completamente dal bombardamento dell'agosto 1943; restano solo il campanile e la facciata. Importanti edifici sono la Rocca dei Rettori (eretta nel XIV sec. su una precedente costruzione longobarda) e il municipio del XVI sec. Il ponte sul fiume Calore, distrutto, era opera del Vanvitelli (1767). ║ Provincia di B. (2.071 kmq; 294.083 ab.): è la provincia meno popolata della Campania, con una densità di 142 ab./kmq. Si estende nella parte nord-orientale della regione, al confine con Puglia e Molise. Il territorio, prevalentemente montuoso, è delimitato a Ovest dal fiume Volturno e ad Est dai monti della Daunia; comprende una parte dell'Appennino sannita e del massiccio del Matese (la cima più elevata è il monte Taburno, 1.393 m). Il Calore, con i suoi affluenti, forma l'asse idrografico della regione. Il clima è continentale, poiché la morfologia del territorio impedisce ai benefici influssi del mare di penetrare nella provincia. L'economia ha fisionomia prettamente agricola (cereali, patate, ortaggi, frutta, tabacco, viti, olivi). Sono sviluppati anche l'allevamento e la silvicoltura. Centri principali: Montesarchio, Sant'Agata de' Goti.