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Belle-Ile-en-Mer.

Isola (85 kmq; 4.200 ab.) della Francia, nel dipartimento del Morbihan, situata nell'Oceano Atlantico, di fronte alla costa meridionale della Bretagna. Dista 15 km dalla penisola di Quirebon. Centro principale: Le Palais. • Geogr. - Costituita da un altipiano, è arida e battuta dai venti, tranne che nel vallone, riparato e ricoperto da una ricca vegetazione, al termine del quale si apre il porto di Le Palais. L'attrazione maggiore dell'isola è data dalle grandi falaises, frastagliate dall'oceano. • Econ. - La popolazione esercita la pesca, che costituisce la principale risorsa dell'isola e in misura minore si dedica all'agricoltura, coltivando soprattutto frumento, granoturco, patate per uso locale. Il turismo esercita un ruolo positivo sull'economia, attirato anche dai monumenti megalitici presenti sull'isola. • St. - Abitata fin da età antichissima, nell'XI sec. fu disputata da due abbazie bretoni; quella di Giumperlé, che vinse la contesa, la tenne fino alla fine del XVI sec., quando la vendette al maresciallo di Retz. Saccheggiata dagli Inglesi nel 1573 e nel 1670 dagli Olandesi, fu dotata di solide fortificazioni: nel 1687 Vauban vi costruì l'Aiguade-Vauban, un enorme bacino di granito. Dopo aver subito altre dominazioni, nel 1739 fu ceduta alla provincia di Bretagna. Nel 1761, durante la guerra dei Sette Anni, gli Inglesi sbarcarono nell'isola costringendo alla resa la guarnigione francese e mantennero l'occupazione fino al 1763, anno in cui venne stipulato il Trattato di Parigi.