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Beisan.

(o Bet She'an). Città (12.000 ab.) di Israele, nel distretto settentrionale. Il centro è sito nella valle omonima, attraversata dal fiume Harod, che mette in comunicazione la valle del Giordano con la piana di Esdraelon e, grazie alla presenza di sorgenti e alla fertilità del suolo, permette la coltivazione di cotone, grano, palme da dattero. La città, fondata nel 1949 nei luoghi dell'insediamento storico, è un attivo mercato agricolo e zootecnico, nonché sede di alcune industrie di trasformazione. • St. - Gli scavi compiuti negli anni Trenta hanno portato alla luce resti di un insediamento databile al IV millennio a.C. cui, in seguito, si sovrappose un abitato cananeo. La sua posizione strategica, all'incrocio delle vie di comunicazione che univano la Siria e la Mesopotamia con l'Egitto, ne fece un centro di particolare importanza a partire dal XVI sec. e una delle principali fortezze egizie, durante l'invasione faraonica di Siria e Palestina nel XIII sec. La continuità di insediamento nel sito è comprovata da resti che segnano lo stanziamento degli Israeliti prima, dei Seleucidi poi; vi fu edificato anche un tempio sull'acropoli forse dedicato a Zeus. Fu quindi possesso dei Romani. La città fu circondata da mura ed ebbe una notevole fioritura artistica, testimoniata dai mosaici del monastero della Vergine, in età bizantina. Occupata dagli Arabi nel 637 d.C., andò incontro ad una rapida decadenza.