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Basilea, Concilio di.

Concilio tenuto a Basilea dal 1431 al 1449 con l'intento di proseguire l'opera del Concilio di Costanza (lotta contro l'eresia, riforma della chiesa) e di sancire la superiorità del Concilio sul pontefice. Fu indetto nel 1431 da papa Eugenio IV e, poi, sciolto dallo stesso, per timore di veder diminuire la sua autorità. Il papa tentò di trasferirne la sede a Bologna, ma le resistenze incontrate lo obbligarono a cedere e a riconoscerlo legittimo (1433). Il tentativo di limitare le prerogative del pontefice e di privarlo di rendite cospicue (annate) provocarono una nuova rottura con Roma nel 1438. Un nuovo Concilio per l'unione con i Greci fu convocato dal papa a Ferrara. La maggioranza dei prelati, però, preferì continuare a riunirsi a Basilea; guidati dal cardinale L. Aleman, deposero il papa, eleggendo un antipapa nella persona di Amedeo VIII di Savoia, cioè Felice V (V.). Assottigliatosi sempre più a causa del proprio radicalismo, il Concilio venne infine sconfessato dai monarchi europei (1449); dopo l'abdicazione di Felice V, Niccolò V, successore di Eugenio, nel 1449 venne riconosciuto come unico papa legittimo e il C. di B. si sciolse.