Film russo diretto da Grigonj Ciukrai nel 1959. Il soggetto narra il viaggio
avventuroso di un soldato sovietico dal fronte di guerra al suo paese natale,
dove si reca in licenza. In questo film, ricco di episodi umani, il popolo russo
in guerra viene presentato dal regista, ucraino di nascita, sotto un aspetto
antiretorico, pacato e velato di una dolce malinconia. In
B., Ciukrai
definisce la guerra, sia pure in chiave lirica e sentimentale, come la negazione
della vita, la morte stessa. Come nella prima opera del regista (
Il
quarantunesimo), il crudele pathos del film sta nell'arco che traccia, teso
verso un'irrimediabile lacerazione finale.