(dal latino
balbuties). Disturbo del linguaggio ad andamento cronico,
causato da uno spasmo degli organi vocali e respiratori. Esistono vari tipi di
b. ║
B. clonica o
tachilalica: l'arresto è
costituito dalla ripetizione concitata e incoercibile di fonemi e di sillabe,
causata da una contrazione dei muscoli fonatori. ║
B. tonica o
spastica: la difficoltà è data da un improvviso arresto
della pronunzia, unito a una reazione emotiva e da un tentativo di riprendere la
parola ed è spesso accompagnata da manifestazioni di contrazione spastica
di altri muscoli. ║
B. palilalica: è caratterizzata dalla
ripetizione non concitata di sillabe o di parole per lo più all'inizio o
al temine delle frase espressiva. ║
B. paralalica: è
caratterizzata da pause locutorie, molte volte unite a suoni, interiezioni,
brevi parole. In genere la
b., che colpisce soprattutto individui di
sesso maschile (proporzione di 4:1), insorge in tenera età e in questo
caso è fenomeno passeggero e transitorio: altre volte può
insorgere verso i sette anni e scomparire nell'età adulta: sono solo l'1%
dei bambini a rimanere balbuzienti. Per lo più la difficoltà di
parlare aumenta e diminuisce da un'ora all'altra; sovente capita che il
balbuziente cantando non abbia nessuna difficoltà. Sulle cause della
b. esistono numerose ipotesi. Il fatto che il fenomeno si accentui in
particolari condizioni di emotività o che coincida con una alterazione
del ritmo respiratorio del soggetto, fa pensare che la
b. sia causata non
da una lesione dei centri nervosi, ma da un difetto funzionale degli organi che
presiedono alla fonazione e più precisamente da un ritardo
dell'attività della laringe che soggiacerebbe a uno spasmo parziale
più o meno forte: esso sarebbe causato involontariamente dal soggetto
che, temendo di tradirsi con la parola, metterebbe in campo un meccanismo di
autodifesa. In molti casi sono infatti il timore e la soggezione che portano a
balbettare, quando queste emozioni sono date da una situazione imbarazzante che
di per se stessa aumenta la difficoltà di trovare le parole. Certe
persone prendono a balbettare per quel fenomeno che è noto sotto il nome
di "contagio morale"; questi casi si verificano spesso nei bambini che hanno
genitori balbuzienti, ma si può constatare anche in forma meno accentuata
quando trovandosi a parlare con un balbuziente, ci si sente portati a balbutire.
Le terapie rieducative sono svariate: si procede in genere per lo più con
i sistemi usati nella rieducazione del linguaggio, oppure, in casi stabilizzati,
a tecniche di decondizionamento. Si fa talora ricorso anche a metodi di
autocontrollo sul ritmo respiratorio o, di fronte a forme più gravi e
complesse di disadattamento, si interviene con una terapia mista di rieducazione
e psicoterapia.