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Balbo, Italo.

Uomo politico italiano. Imbevuto di idee nazionaliste repubblicaneggianti, non aveva ancora quindici anni quando, nel 1911, indossò la camicia rossa dei volontari garibaldini che avevano risposto all'appello di Ricciotti Garibaldi per ridare all'Italia un impero lungo la costa albanese. Negli anni seguenti continuò a indossare la camicia garibaldina e nel giugno del 1914 partecipò alla "settimana rossa", partendo da Ferrara alla testa di una squadra di ciclisti. Durante la prima guerra mondiale fece parte degli arditi e, anche se appassionato di aviazione, fu arruolato tra gli alpini. Nel 1917 fu inviato a Mirafiori per un corso di addestramento di volo ma dopo Caporetto tornò al fronte. Distintosi come valoroso ufficiale, fu insignito di due medaglie d'argento. Nel clima di irrequietudine nazionalista e di aggressività antisocialista del dopoguerra, nel 1920, B., che era stato mazziniano, si schierò tra i fascisti, sostituendo la camicia rossa con quella nera dello squadrismo e diventando il principale esponente del movimento fascista a Ferrara e nell'Emilia-Romagna. Condividendo le idee del gruppo antiparlamentare e repubblicano del Fascismo, organizzò lo squadrismo locale, guidando una serie di azioni punitive contro gli agrari ferraresi e della Valle Padana. Particolarmente violenta fu quella contro Parma nell'agosto 1922, alla quale parteciparono squadre fasciste convenute da tutta l'Italia settentrionale: in questa occasione gli arditi del popolo, che avevano uno dei loro centri maggiori in Emilia, al comando del deputato G. Porcelli, ebbero un ruolo fondamentale nella difesa del quartiere di Oltretorrente. Quadrumviro alla marcia su Roma, insieme con De Vecchi, De Bono e Bianchi, continuò a rappresentare l'ala sinistra repubblicaneggiante del Fascismo. Giovane, dotato di un temperamento schietto, coraggioso e violento, rimase un frondista, con ambizioni e obiettivi che spesso differivano apertamente da quelli di Mussolini, di cui rimase sempre un potenziale rivale, unico tra gli alti gerarchi fascisti a esprimere una propria volontà e a porsi spesso in contrasto col duce. Nel 1926 tentò di dar vita a un movimento repubblicano all'interno del Fascismo, e negli anni seguenti continuò a sottolineare come fosse un pericolo per il regime il fatto che la Monarchia potesse contare sull'appoggio dell'esercito. Data però l'impossibilità per il re di assicurarsi la totale fedeltà delle truppe, egli considerava essenziale mantenere la milizia per le sue caratteristiche di forza militare fedele al regime. Inoltre, intendeva conservare le prerogative del Parlamento per evitare un ulteriore rafforzamento della Monarchia. Il primo incarico di Governo fu quello di ministro dell'Economia Nazionale. In seguito Mussolini gli affidò l'Aeronautica. Essendo titolare ad interim lo stesso Mussolini, B. fu in un primo momento nominato sottosegretario e successivamente nel 1929 ministro. Fu promosso generale e quindi insignito del titolo di maresciallo dell'aria. Diresse varie crociere aeree collettive: nel 1928 guidò sul Mediterraneo sessantuno idrovolanti; nel 1931 capeggiò la trasvolata dell'Atlantico meridionale con dodici aerei. Ma la più importante impresa fu la trasvolata cosiddetta del Decennale, compiuta con 14 idrovolanti e caratterizzata da un percorso di 10.400 km in sette scali (Orbetello, Cragena, Kenitra, Villa Cisneros, Bolama, Natal, Bahia, Rio de Janeiro). L'enorme successo dell'impresa, gli onori tributati a B., la fama raggiunta dovettero impensierire il duce. L'anno successivo, sia perché contrario all'alleanza con la Germania, sia perché la sua popolarità faceva ombra a Mussolini, fu allontanato dall'Italia e inviato in una specie di esilio dorato in Libia come governatore. Il 28 giugno 1940 fu abbattuto in volo per errore dalle batterie contraeree italiane. Un'importante testimonianza diretta degli avvenimenti che portarono i fascisti al potere è il suo Diario 1922, (1932). Tra gli altri suoi scritti: Dall'Italia al Brasile (1938); Sette anni di politica aeronautica, 1927-1933 (1936) (Quartesana, Ferrara 1896 - Tobruk 1940).