Architetti italiani. Figli del pittore Pietro, lavorarono
quasi sempre insieme e furono tra i più validi rappresentanti di quella
corrente che, verso la fine del XIX sec., mirò a riportare in auge i vari
stili tradizionali, pur assoggettandoli alle necessarie trasposizioni imposte
dal gusto contemporaneo. Ambedue laureati in Legge, ma dotati di solida cultura
umanistica e raffinata sensibilità artistica, preferirono dedicarsi alla
pratica dell'architettura. Nello stile gotico-lombardo Fausto costruì,
nel 1902, i complessi parrocchiali di Verderio e di Varedo, mentre Giuseppe, nel
1913, realizzò, in stile rinascimentale, quello di Senago. Insieme i due
fratelli progettarono e realizzarono il palazzo della Legazione Italiana a
Cettigne; il municipio di Gazzada; la villa Anfossi all'Alpino (Mottarone) sul
Lago Maggiore. Allo stile dell'architettura lombarda del Rinascimento si
ispirarono anche per la realizzazione dei due Palazzi Bagatti Valsecchi di
Milano (1883-1895). In Brianza molte antiche ville padronali furono da loro
ampliate o ripristinate; tra queste citiamo la villa Greppi a Carsaniga; la
villa Borromeo d'Adda a Senago; la villa Gnecchi a Verderio, e altre. I
B.V. furono pure abili restauratori; ad essi si debbono la ricostituzione
della porta occidentale del Castello Sforzesco, a Milano, e il rifacimento della
chiesa di Santa Maria della Pace, sempre a Milano (Fausto: Milano 1843-1914;
Giuseppe: Milano 1845-1934).