Pittore inglese d'origine irlandese. Iniziò a
dipingere da autodidatta verso il 1930 e nel 1931 dagli autoritratti
passò ai primi
Studi per la crocifissione, tema che l'avrebbe
ossessivamente accompagnato per lunghi anni. Il 1949 segnò per
B.
l'avvio di un'evoluzione nella sua tematica, con un più preciso
accostamento all'uomo e al significato dell'uomo nel mondo. Dolorosamente
drammatica, tesa sempre a cogliere l'angoscia e la solitudine dell'uomo moderno,
la sua pittura trova la sua più efficace espressione attraverso i colori,
cupi, a volte stridenti e sgradevoli, acquistando significati che vanno al di
là del dato pittorico. Le composizioni di
B., già crude e
tormentate, si sono poi andate facendo sfocate e nebbiose: la figura umana vi
campeggia tuttora, ma si tratta di una forma ormai inerte, come sopraffatta
dalla lotta, immersa in una pesante, sciroccosa atmosfera; non poche volte una
simbolica gabbia di vetro la isola dalla realtà (c'è a questo
proposito tutta una serie di studi per un
Ritratto di papa). Raramente
vengono introdotti elementi paesistici; ed essi sono comunque sempre ridotti al
minimo, sì da sottolineare la solitudine delle figure umane
rappresentate. In un periodo ancor più recente, al sentimento esasperato
di angoscia e di solitudine si accompagna spesso un vivo senso dell'orrore e del
disgusto. È considerato uno dei massimi esponenti della pittura inglese
contemporanea e sue opere sono esposte in molti musei di arte contemporanea
(Dublino 1909 - Madrid 1992).
Francis Bacon: “Studio per il ritratto del Papa Innocenzo X”, 1965 (Londra, collez. Marlborough)
Francis Bacon: “Studio del corpo umano”, 1981 (Parigi, Musée national d'art moderne)
Francis Bacon: “Autoritratto”, 1970 (Londra, Marlborough Fine Arts)