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Babilonia.

(dall'accadico Bab-ili: la porta del dio). Antica città mesopotamica, capitale della regione e del regno omonimo per tutto il periodo della civiltà detta babilonese (XIX-IV sec. a.C.). Localizzata sul corso dell'antico Eufrate, che ora scorre più a Ovest, benché già testimoniata all'epoca dello Stato semitico di Akkad, assunse importanza politica circa nel 2000 a.C. dopo l'invasione dei Cananei semiti. Tuttavia sia gli autori biblici, sia quelli greci, Erodoto in particolare, hanno descritto la B. di Nabucodonosor (VI sec. a.C.), come anche la missione archeologica di R. Koldewey, condotta fra il 1898 e il 1914, ha riportato alla luce monumenti di quel periodo. La B. di Hammurabi, infatti, giace sotto il livello delle acque di infiltrazione non più reperibile. • St. - Una volta esauritosi il Regno di Akkad, in Mesopotamia si formò un certo numero di entità politiche indipendenti fra cui cominciò ad avere un certo rilievo quella facente capo a B., con la prima dinastia babilonese (1900 a.C. circa). Il sesto re della dinastia fu Hammurabi (1797-1750) che, dopo aver realizzato un pieno dominio sulla regione grazie alla lunga alleanza con Larsa e il regno di Mari, pose fine all'indipendenza anche di questi ultimi ed estese la potenza babilonese su tutta la Mesopotamia fino ai confini dell'Assiria. Sotto il suo regno l'accadico si diffuse come lingua principale di tutta l'Asia anteriore e fu questo re a produrre la fusione fra diritto sumero e semitico che si espresse nel codice di Hammurabi, raccolta di 282 leggi, prima testimonianza di una cultura giuridica non più solo orale ma scritta. La compagine creata da Hammurabi cominciò già a disgregarsi sotto i re suoi successori finché, dopo un'incursione del re ittita Mursil I che segnò la fine della prima dinastia (1595 a.C.), B. cadde sotto la dominazione dei Cassiti, che la occuparono con il loro re Agum II nel 1592 a.C. La dinastia cassita recuperò al regno parte dei territori che si erano resi indipendenti, come il "Paese del mare", sul Golfo Persico. A Nord era cominciata la lunga lotta contro la potenza assira, mentre a Est premevano gli Elamiti, senza che vittorie occasionali riportate contro di essi li rendessero veramente inoffensivi. Infine gli Assiri, con il loro re Tukulti-Ninurta I, presero la città e ne distrussero le mura nel 1244 a.C. Scomparsi i Cassiti prese il potere una dinastia locale, la II di Isin, che ebbe il suo maggior esponente in Nabucodonosor I (1124-1103) autore della grande sconfitta degli Elamiti, i nemici principali di quel periodo, e che arrivò fino al cuore della potenza elamita raggiungendo in armi la capitale Susa. Dopo di lui la dinastia continuò stancamente, per qualche decennio, con re che ne gestirono l'eredità e il conflitto costante con l'Assiria nelle zone trans-tigrine. Nel frattempo le continue infiltrazioni aramaiche, soprattutto della tribù dei Caldei, sottraevano intere porzioni di territorio al controllo politico e amministrativo centrale. Furono proprio i capitribù caldei, come Marduk-apla-iddina II gli unici veri oppositori degli Assiri in B. fra l'VIII e il VII sec. a.C. Benché i sovrani assiri occupassero più volte la città, salendo nominalmente al trono (Tiglatpileser III prima, Sargon II poi), non potevano esercitare realmente il loro potere su di essa perché sempre costretti a rientrare in patria. Inoltre, in funzione anti assira, era ricomparsa sulla scena anche la potenza elamita, per dar scampo ai Caldei nei momenti delle irruzioni assire. La distruzione radicale di B., e con essa dei Caldei e dei loro alleati elamiti, costò molte campagne al re assiro Sennacherib, ma alla fine sembrò definitiva (689 a.C.). La città fu però ricostruita e il regno restaurato dal suo successore Esarhaddon, che ne fu direttamente il re per tutto il suo regno, cioè fino al 668 a.C., e stabilì come suo successore il figlio Samas-sumukin, fratello del nuovo re assiro Assurbanipal. Nonostante il legame di parentela fra i due sovrani, la rivalità fra B. e Assiria divampò nuovamente coinvolgendo di nuovo l'Elam in chiave anti-assira. Prevalse ancora una volta la potenza assira (648 a.C.) e re di Babilonia fu Assurbanipal fino al 631 a.C. circa. Alla sua morte subentrò un vuoto di potere in cui crebbe la figura del capo caldeo Nabopolassar che regnò a B. dal 625 al 605 iniziando una nuova dinastia. Fu lui, in alleanza col re medo Ciassarre, a distruggere nel 612 Ninive e con essa la potenza assira. B. assurse a nuova potenza e tornò a controllare l'intera Mesopotamia. Col regno del figlio Nabucodonosor II (605-567) i Babilonesi si spinsero alla conquista di Siria e Palestina, espugnando Gerusalemme nel 587 e deportandone la popolazione. Alla sua morte, dopo un periodo burrascoso e varie successioni, si insediò il re Nabonedo (555-539), tecnicamente un usurpatore, e fu durante il suo regno che B. venne conquistata dal persiano Ciro il Grande. La città non venne distrutta ma inglobata nel nuovo impero diventandone una delle capitali. Solo in età ellenistica, dopo la fondazione di Seleucia la città decadde definitivamente. La storia ha confermato che, al di là dei mutamenti politici, delle diverse popolazioni che si insediarono nella città, la cultura e la religione babilonese, la sua letteratura, la sua scrittura non solo furono egemoni in Mesopotamia ma funsero da modelli culturali veri e propri. • Arte - La città era a pianta quadrangolare, cinta da una triplice cerchia di mura, con torri quadrate e ampli camminamenti. Il fiume attraversava la città da Nord a Sud, come anche ventiquattro strade principali. Nelle mura si aprivano otto grandi porte, ciascuna delle quali dedicata a una divinità. La porta di Ishtar, dea della fecondità, immetteva, attraverso un corridoio di circa 30 m decorato da leoni, alla via processionale che conduceva al tempio di Marduk, l'Esagila. Presso il tempio principale del dio, divinità locale ma assurta al rango principale in B., sorgeva l'Entemenanki, la ziqqurat cittadina a base quadrata di 90 m di lato e alta altrettanto, la cosiddetta torre di Babele. In questa zona della città sorgevano anche gli edifici ufficiali e il palazzo reale. Proprio dal palazzo di Nabucodonosor si accedeva all'edificio dei giardini pensili. Si trattava di una costruzione con coperture a volta, in pietra scanalata, che sorreggeva una terrazza con alberi, celebrata dagli antichi come una delle sette meraviglie del mondo.
Cartina del regno babilonese

Babilonia: la porta di Ishtar, rimontata nel Pergamonmuseum di Berlino

Babilonia: la porta d'ingresso alla zona archeologica

Babilonia: leone in basalto: scultura ittita incompiuta, trofeo di Nabucodonosor