Terrorista russo. Segretario dell'organizzazione centrale
terroristica dei socialisti rivoluzionari, svolse per lungo tempo un doppio
gioco, operando come provocatore e spia della polizia. Ebbe una parte di
primissimo piano nel complotto che nel 1904 portò all'assassinio del
ministro dell'Interno Pleve, già capo della polizia. Se il suo odio per
il ministro, istigatore di
pogrom, si spiega con la sua appartenenza alla
comunità ebraica, la sua attività spionistica e quella
terroristica non trovano giustificazione che in uno sdoppiamento della
personalità. Venne smascherato nel 1908 da Vladimir Burzev, capo della
Lega dei socialisti rivoluzionari in esilio a Parigi. La rivelazione dei suoi
legami con la polizia zarista suscitò grande scalpore tra i socialisti di
tutta Europa e screditò definitivamente i metodi rivoluzionari basati sul
terrorismo, che vennero abbandonati ufficialmente dalla direzione del Partito
socialista rivoluzionario russo al quale si contrapponeva il Partito
social-democratico, facente capo a Lenin, Trotzkij e ad altri leader di
indiscusso prestigio internazionale (1869-1918).