Uomo politico e scrittore italiano. Allontanato
dall'esercito borbonico per i suoi sentimenti liberali, dopo il 1848 si
rifugiò prima in Toscana e poi in Piemonte. Nel 1860, grazie a
un'amnistia ritornò a Napoli e si schierò con Garibaldi. Generale
dell'esercito regio (1862) e deputato della Sinistra, nel 1876
A. fu
eletto senatore. Della sua attività di scrittore, notevole è la
produzione di opere storiche fra cui citiamo:
I Piemontesi in Crimea
(1858) e
Vite degli italiani benemeriti della libertà (1868)
(Messina 1808 - Napoli 1877).