eXTReMe Tracker
Tweet

Avvicendamento.

L'atto e l'effetto dell'avvicendare e dell'avvicendarsi; successione, cambiamento, sostituzione. • Mil. - Scambio di soldati tra una postazione e l'altra, all'interno di un quadro tattico, per permettere turni di riposo. • Agr. - Detto anche rotazione agraria, l'a. consiste nell'alternanza di diverse colture sullo stesso appezzamento di terreno, cioè la successione nel tempo delle colture stesse. Le successive coltivazioni di una stessa qualità di piante su un medesimo terreno conducono inevitabilmente a una sempre maggior diminuzione della produzione. Generalmente, questo fenomeno è attribuito alla cosiddetta stanchezza del terreno, che, tuttavia, non è dovuta tanto alla carenza di elementi nutritivi causata dalle coltivazioni precedenti, quanto piuttosto alla presenza nel terreno di particolari tossine e all'accumularsi nel terreno stesso di microrganismi patogeni. Le tossine, sempre più nocive, a lungo andare, alla stessa pianta che le produce, sarebbero emesse dalle colture effettuate negli anni precedenti e il loro accumulo si intensificherebbe, in rapporto al numero di coltivazioni della stessa specie vegetale che si sono succedute senza alternanza. Per ovviare a questa realtà si ricorre appunto all'a. colturale, un procedimento noto fin dall'antichità. Oggi, l'a. viene praticato alternando alle colture che sfruttano il terreno quelle che, invece, lo migliorano, e cioè, che lasciano il terreno in condizioni migliori di come lo hanno ricevuto. Le specie sfruttatrici sono, invece, quelle che annullano, o quasi, la fertilità lasciata dalla coltivazione miglioratrice precedente. Una di queste specie sfruttatrici è il frumento. La rotazione, per la scelta delle piante da coltivare, deve basarsi su alcune regole, dettate soprattutto dall'esperienza. Tali norme possono essere così riassunte: a) le piante da avvicendare devono appartenere a specie o a generi - meglio se a famiglie - diversi tra loro; b) se le piante della coltivazione precedente portavano radici profonde e dirette perpendicolarmente, quelle della coltura successiva dovranno possedere radici propagantesi lateralmente o superficialmente; c) è importante alternare specie che richiedono una lavorazione profonda del terreno ad altre che non ne abbisognano; d) è importante altresì avvicendare specie miglioratrici a specie sfruttatrici; e) bisogna far ruotare colture che richiedono frequenti sarchiature con quelle che, viceversa, lasciano il terreno alquanto sodo; f) a una piantagione che necessita di una moderata quantità di concimi maturi, occorre alternare una coltura tollerante con concimazioni abbondanti e poco fermentate; g) le piante che facilitano la diffusione delle malerbe devono essere sostituite da altre che, invece, ne permettano la distruzione. Sono da prendere in considerazione anche gli a. ciclici, ovvero quelli in cui le colture si susseguono costantemente secondo un determinato ordine. Si ha rotazione regolare, quando le superfici di ciascuna coltivazione sono uguali; nel caso opposto, si parla di rotazione irregolare. L'a. deve essere effettuato tanto per le colture erbacee che per le colture arboree; per queste ultime, una difesa dagli effetti dovuti alla stanchezza del terreno può essere rappresentata dall'impiego di portainnesti differenti (per il melo, per esempio, è bene sostituire le piante innestate sul dolcino con innesti su franco, e così via). Tuttavia, anche con tale accorgimento la produzione della coltura successiva diminuirà più o meno notevolmente. Anche nelle coltivazioni orticole si deve rispettare la rotazione delle colture, alternando piante da foglia a piante da radice, specie da frutto a leguminose e così via. Tra le piante da radice troviamo rape, barbabietole, carote, cipolle, patate, aglio, mentre piante da foglia sono, per esempio, la lattuga, il radicchio, il cavolo, la verza, l'indivia, ecc. Tra le specie da frutto figurano il pomodoro, il cetriolo, il peperone, il melone, ecc.; leguminose sono il fagiolo, il pisello, la fava, il cecio, ecc. Nel frutteto, l'alternanza vede volentieri susseguirsi il pesco al pero, il susino al melo, l'albicocco al pero o al melo. Naturalmente, per l'a. degli alberi da frutto ha grande importanza la natura del terreno a disposizione. Anche se sullo stesso terreno si sono coltivate contemporaneamente piante diverse, costituenti una cosiddetta consociazione, nella coltura successiva si dovrà tener conto delle specie precedenti per sostituirle con altre rispondenti ai requisiti di un buon a. Ricordiamo, a questo proposito, che la consociazione e quindi l'alternanza delle consociazioni sono più di competenza dei piccoli appezzamenti, spesso a carattere familiare, che delle colture agrarie gestite su larghe basi economiche.