eXTReMe Tracker
Tweet

Artrosi.

Forma di artropatia della cartilagine delle estremità ossee che compongono l'articolazione. È anche chiamata deformante o degenerativa primaria. Generalmente questo tipo di malattia si manifesta in individui non più giovani e colpisce, in modo primitivo, la cartilagine diartoidale. L'infiammazione sinoviale ha luogo in via secondaria; questa è la principale differenza tra l'a. e le artriti vere e proprie: in queste ultime infatti la reazione infiammatoria è di tipo primitivo. La malattia insorge in genere a causa dello stato di usura fisiologica della cartilagine; altri elementi patogenetici possono essere costituiti dall'età dell'individuo, da disturbi soggettivi legati alla circolazione e al metabolismo, da problemi a livello neuro-endocrino, da ipertensione e traumi. L'infiammazione colpisce soprattutto le ginocchia, le anche e la colonna vertebrale; dal punto di vista anatomopatologico, le cartilagini diartroidali degenerano a livello velvetico, causando una fissurazione e uno sfibrillamento che è all'inizio superficiale e successivamente profondo; inoltre gli elementi cartilaginei presentano necrobiosi e il tessuto osseo sottostante diviene denudato. In genere il decorso della malattia è piuttosto lento e ha un andamento progressivo, senza provocare febbri o alterazioni dello stato di nutrizione e sanguificazione. L'infiammazione è caratterizzata da una precisa sintomatologia, caratterizzata da dolori acuti, crepitii ossei, abbassamento della funzionalità. Talvolta insorge anche una deformazione a livello articolare, riscontrabile però in misura più evidente attraverso l'esame radiologico. Da questo tipo di esame possono infatti emergere le seguenti patologie: alterazione, a livello morfologico, dei capi articolari, di intensità variabile; riduzione degli spazi articolari, a causa dell'usura delle cartilagini; osteofiti marginali. L'a. cronica primaria insorge primitivamente in seguito all'usura e a disturbi circolatori della cartilagine; le a. secondarie comportano invece un processo degenerativo articolare successivo ad altre manifestazioni morbose, che possono costituire, ma non necessariamente, la causa di danni alle articolazioni. Le malattie che provocano l'a. secondaria sono la gotta, alcune patologie del sistema nervoso come la tabe, la siringomielia, le paralisi, il morbo di Parkinson, le nevriti, i traumi e gli squilibri statici del corpo e, infine, alcune malattie del sangue, tra le quali l'emofilia. L'a. vertebrale colpisce prevalentemente individui di sesso maschile; il processo degenerativo è a carico dei dischi intervertebrali, cioè dei cuscinetti cartilaginei interposti tra vertebra e vertebra, i quali perdono elasticità e si trovano a essere compressi. Le vertebre invece formano un osso reattivo nelle loro estremità e questo dà, alle vertebre stesse, un aspetto a rocchetto. Questo tipo di a. colpisce il settore del collo e provoca intensi dolori che si irradiano al collo, alla nuca e alle spalle. L'a. lombare interessa invece i lombi e, oltre a causare dolori alla zona, può provocare nevralgie di tipo sciatico: questo a causa dell'offesa alle radici nervose del nervo sciatico (le quali hanno origine dal midollo spinale a livello lombare) che percorre internamente il canale vertebrale. L'a. viene curata nella fase dell'attacco acuto e in quella dello stato artrosico. Nel primo caso, la medicina tradizionale interviene cercando di combattere il dolore (e il gonfiore, se presente), attraverso la somministrazione di alte dosi di piramidone. Anche il fenilbutazone, tra i farmaci di nuova produzione, ha dimostrato di dare risultati efficaci. Come antinfiammatori vengono prevalentemente impiegati il cortisone e l'ACTH. A volte si ricorre a iniezioni locali di idrocortisone, effettuate soprattutto nel ginocchio, che però possono provocare infezioni purulente locali. L'attacco infiammatorio viene ancora attualmente curato tramite salicilici e prodotti similari. Come cura al dolore, si fa invece ricorso ai mezzi di cui dispone la terapia fisica: quelli che sortiscono risultati migliori sono tuttora i raggi X e gli ultrasuoni. Per lo stato artrosico vengono ancora usati prodotti che sono tramandati dalla consuetudine, quali lo iodio, lo zolfo e la vitamina B1. È utile condurre una vita ordinata, evitare il freddo, non eccedere nell'alimentazione, limitare tabacco, caffè, alcool, mantenere la carne nella dieta. Buoni risultati si ottengono anche con i fanghi e le cure delle acque termali.