Città (46.000 ab.) della Francia sud-orientale, nel
dipartimento Bouches-du-Rhone, in Provenza. Sorge tra i modesti rilievi delle
Alpilles e la Camargue, sulla sinistra del Rodano; un ponte la collega ai nuovi
quartieri che si trovano sulla riva opposta del fiume.
• Econ. - Attivo mercato agricolo (notevole la
produzione di riso), è sede di industrie chimiche, cartarie, alimentari,
tessili (tessuti provenzali) e metallurgiche ed è un importante centro di
comunicazioni ferroviarie. Fiorente il turismo.
• St. - Già conosciuta in epoca romana
con il nome di
Arelas, la città dei Salii fu un importante centro
della Gallia; divenne colonia romana con Giulio Cesare e sotto Augusto raggiunse
un alto grado di prosperità. Nel corso del IV sec. d.C., sotto
Costantino, divenne capitale della Gallia. Nei secoli successivi fu invasa prima
dai Visigoti, quindi dai Franchi, dagli Arabi e dai Normanni. Nell'879 fu
capitale del Regno delle due Borgogne. Nel 1257 Carlo d'Angiò la
riunì alla Provenza. • Arte - La
città ha pianta ortogonale, che risale ancora alla struttura voluta da
Augusto; venne infatti strutturata secondo l'impianto del
cardo e del
decumanus, tipico delle città aventi funzioni militari. Conserva
numerosi resti del periodo romano: le rovine del teatro, con tre ordini di
arcate, l'anfiteatro dell'epoca di Adriano, con due ordini di arcate, nel quale
ancora oggi si svolgono manifestazioni di vario genere (corride, concerti, ecc.)
e le terme, erette sotto Costantino. Sono rimasti inoltre gli Aliscamps, due
necropoli prima galliche e poi romane, che ospitano la chiesa di Saint Honorat
des Aliscamps. La cattedrale di St.-Trophime del V sec., ricostruita nell'XI
sec., costituisce uno dei migliori esempi dello stile
romanico-provenzale.
Arles: la facciata della chiesa di Saint-Trophime