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Aria.

(dal latino aer). Miscuglio gassoso inodore e insapore che involge il nostro globo e compone l'atmosfera. Anticamente era considerata, insieme a terra, acqua e fuoco, uno dei quattro elementi della natura. Solo nel 1669 J. Maylow notò che un componente dell'a. favoriva la combustione e ben 100 anni dopo vennero scoperti l'azoto (D. Rutheford, H. Cavendish), nonché l'ossigeno (W.Scheele, J. Priestley) e l'anidride carbonica (J. Black). Dopo altri 100 anni vennero individuati altri componenti, e cioè l'idrogeno e i gas rari (W. Ramsay, J. Rayleigh). Costituita da un miscuglio di vari gas, l'a. contiene per circa il 99% del suo volume azoto e ossigeno, in una proporzione pressoché costante. Quantità e qualità degli altri suoi componenti variano a seconda del luogo, dell'altitudine e di altri fattori. L'a. può presentare piccole quantità di vapore acqueo e anidride carbonica, nonché tracce di ozono, di acqua ossigenata, di nitrito ammonico, più una piccola quantità di gas rari (argo, elio, neon). L'a. pura o secca, priva quindi di impurità e di vapore acqueo, risulta composta, in prossimità del suolo, da azoto, ossigeno, argo e gas rari. Il rapporto tra questi gas varia al variare della distanza dalla crosta terrestre. L'a. pura è diatermica, incolore, nonché pessima conduttrice d'elettricità. Necessaria alla vita degli animali e delle piante, è il veicolo del suono, che vi si propaga con la velocità media di 340 m/s. Grazie alla presenza di ossigeno, l'a. è ossidante e consente la combustione. L'a. che noi respiriamo (a. reale) contiene sempre una certa quantità di vapore acqueo, fino al 4% del volume totale, oltre ad altri componenti secondari che derivano dall'ambiente in cui ci si trova (terreno, presenza del mare, tipo di attività umane praticate). Queste impurità sono rappresentate dal pulviscolo atmosferico, visibile spesso anche a occhio nudo, dallo iodio e dal cloro, dati dalla vicinanza del mare, da anidride carbonica, azoto, zolfo e altri gas prodotti dalle attività industriali dell'uomo, presenti in concentrazione maggiore via via che ci si avvicina alle grandi città. La zona dell'atmosfera in cui viviamo, che ha un'altezza media di 12.000 m, prende il nome di troposfera. Essa ai poli è minore che all'equatore. La parte superiore dell'atmosfera contiene una maggior quantità di gas leggeri e di ozono; gli strati più bassi, naturalmente, sono invece ricchi di pulviscolo e trattengono i raggi ultravioletti. L'a. è in movimento continuo, non perché sospinta dal vento, bensì a causa delle differenze di temperatura (il vento stesso è anzi causato proprio da questo fenomeno): l'a. calda è più leggera di quella fredda. L'inspirazione di a. molto polverosa, oppure contenente concentrazioni elevate di elementi inquinanti, può originare varie affezioni delle vie respiratorie, che vanno da banali irritazioni a vere e proprie malattie. I muratori per esempio, costretti dal loro lavoro a stare continuamente a contatto con sostanze contenenti silice, sono particolarmente esposti ai rischi delle malattie polmonari. Nelle grandi città, e non soltanto nei mesi invernali, casi di polmoniti, bronchiti e raffreddori, sono più frequenti che altrove. Ciò è dovuto al fatto che l'a. che si respira nei grandi centri è decisamente inquinata e le cause più evidenti sono le industrie, il traffico automobilistico, il riscaldamento delle abitazioni. ║ A. addizionale: a. che, nei motori, serve a correggere l'arricchimento di miscela. È immessa in alcuni tipi di carburatori a valle dei getti e, attraverso una valvola di apertura crescente, nelle camere della miscela. ║ A. compressa: l'a., elastica allo stato gassoso, acquista, quando sia compressa, un'energia che può essere utilizzata per varie forme di lavoro meccanico. L'a. compressa viene prodotta mediante l'impiego di appositi apparecchi e di macchine dette pneumofore. L'a. compressa trova applicazione nella posta pneumatica (V.), nelle perforatrici (V.), in altri apparecchi pneumatici e in lavori subacquei. È pure usata per l'alimentazione di forni, gassogeni, fucine, convertitori e focolari a tiraggio forzato; per la trasmissione di comandi e manovre a distanza, per il gonfiamento dei pneumatici delle automobili, per l'avviamento e l'alimentazione dei motori a combustione, per pulire motori e macchine, per agitare e areare liquidi, per ottenere getti liquidi polverizzati, ecc. ║ A. condizionata: presenta temperatura e umidità regolate da appositi impianti (V. VENTILAZIONE e CONDIZIONAMENTO). ║ A. liquida: l'a. atmosferica fu liquefatta per la prima volta, nel 1877, da Cailletet e Pictet. Si presenta, filtrata, come un liquido trasparente, azzurrognolo, che bolle a -187°C: in esso si congelano il mercurio, l'etere e l'alcool; le sostanze combustibili, immerse appena accese, continuano a bruciare. Si ottiene per raffreddamento mediante ripetute operazioni di compressione e di espansione. Trova impiego nell'industria, per la preparazione economica - separandoli mediante la rettificazione - di azoto, ossigeno, gas rari. Altri esempi di applicazione sono costituiti dagli esplosivi e dalla propulsione a razzo, nonché dai refrigeranti delle pompe ad alto vuoto. ║ Gas d'a.: gas combustibile che si ottiene facendo giungere una corrente d'a. e una piccola quantità di vapore acqueo sopra un eccesso di carbone rovente. Contiene il 30% di ossido di carbonio e una piccola parte di idrogeno. È anche chiamato gas Siemens o gas Benoid, che si prepara con esano. ║ Spinta dell'a.: viene accusata da un corpo immerso nell'a., il cui peso sia inferiore a quello dell'a. stessa. Si misura col baroscopio, strumento a forma di piccola bilancia in cui, al posto dei piattelli, una pallina massiccia fa equilibrio a una grossa sfera vuota; una volta posta la bilancia sotto una campana, dalla quale è stata estratta l'a., il giogo si inclina dalla parte della sfera grossa.
Aria: rappresentazione dell'esperimento di Lavoisier