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Arezzo.

Città della Toscana, capoluogo della provincia omonima. È situata a 270 m s/m., sulle pendici digradanti di un colle, ai margini di una conca in cui convergono il Casentino, il Valdarno superiore e la Val di Chiana. 91.301 ab. CAP 52100. • Econ. - La sua particolare posizione geografica, alla confluenza di valli fertili, ha fatto della città un centro di transito e di commercio dei prodotti agricoli (uva, ortaggi, olive, barbabietole). Arte e artigianato sono altri due settori che contribuiscono positivamente allo sviluppo economico della città. Le principali attività artigianali sono l'oreficeria e l'industria delle confezioni. A. ospita anche una serie di fabbriche di materiale ferroviario, l'industria del pellame e quella dei cappelli. Anche il turismo ha una certa importanza. • St. - A. venne dapprima costruita sul colle di San Cornelio, probabilmente come giurisdizione dell'Etruria, quindi divenne una fiorente colonia romana. Appartenne al marchesato di Toscana sotto il dominio dei Longobardi e dei Franchi. Fu retta poi dai vescovi-conti ed ebbe un notevole sviluppo fino alla sconfitta di Campaldino (1289), a favore della città di Firenze. Verso la fine del 1300 perse la sua autonomia (fu venduta a Firenze nel 1384) e rimase a lungo soggiogata, nonostante i ripetuti tentativi di ribellione. Nel 1799 si sollevò contro i Francesi, ma lo sviluppo della città dovette aspettare fino alla riunificazione dell'Italia, quando la creazione delle prime linee ferroviarie diede nuovo impulso ai traffici commerciali anche in questa zona. • Arte - Il patrimonio artistico di A. è il risultato di una grandiosa fioritura culturale, che vide nascere e operare nella città artisti come Petrarca, Guittone d'A., Aretino, Bruni, Redi, Vasari. La città è priva di un unico centro: si è sviluppata asimmetricamente in più nuclei urbanistici. Nel centro antico convivono arte medievale e cinquecentesca. Tra i principali monumenti di epoca medievale citiamo la chiesa gotica di S. Francesco, che conserva splendidi affreschi di Piero della Francesca, la chiesa di S. Domenico (XIV sec.), arricchita di opere d'arte tra cui un crocifisso di Cimabue, la pieve di S. Maria, del XIII sec., con interno romanico; il duomo (secc. XIV-XVI), con gli attigui Museo diocesano e Archivio capitolare, che custodisce bolle papali e decreti imperiali; il Palazzo dei Priori (del XIV sec., ristrutturato nei secoli successivi). Tra le più interessanti costruzioni del Rinascimento la chiesa della SS. Annunziata (secc. XV-XVI), la chiesa di Badia (XVI sec.), la chiesa di S. Maria delle Grazie (XV sec.). ║ Provincia di A. (3.232 kmq; 320.103 ab.): si estende nella Toscana orientale in una zona in parte montuosa (Alpe di Catenaia, Alpe della Luna, Pratomagno, monti del Chianti), in parte pianeggiante (Valdarno, Val Tiberina, Val di Chiana). È attraversata dai fiumi Arno, Tevere, Marecchia e Foglia. L'economia si basa prevalentemente sull'agricoltura (viti, olivi, cereali, barbabietole, ortaggi, frutta), sull'industria (alimentare, siderurgica, metalmeccanica, orafa, delle confezioni, delle ceramiche, dei mobili, dei tessuti) e sul turismo. Centri principali: S. Giovanni Valdarno, Sansepolcro, Cortona, Montevarchi.
Arezzo: la chiesa di San Domenico

Arezzo: la chiesa di Santa Maria delle Grazie