Sovrana del giudicato d'Arborea. Figlia di Mariano II,
assunse il potere nel 1383, in seguito all'assassinio di suo fratello Ugone.
Dotata di intelligenza, energia e abilità politica e diplomatica, seppe
imporre la propria autorità all'interno, allontanando il pericolo della
conquista aragonese, e all'esterno, intavolando trattative diplomatiche che la
indussero ad accettare un vassallaggio formale. Quando gli Aragonesi cercarono
di sottomettere effettivamente il giudicato di Arborea, come già avevano
fatto con gli altri tre giudicati sardi, seppe tenere testa con le armi al
nemico nel corso di due conflitti (1384-86; 1390-95), senza lasciarsi intimorire
dal fatto che suo marito, Brancaleone Doria, fosse stato catturato.
Riuscì a infliggere dure sconfitte agli Aragonesi e, dopo aver
conquistato militarmente gran parte del territorio sardo, costrinse Martino I a
firmare la pace. In campo legislativo, perfezionò l'opera del padre e del
fratello, facendo stendere nel 1395 la famosa
Carta de Logu (Statuto del
luogo), redatta in lingua sarda, che disciplinava e rinnovava gli usi e gli
istituti giuridici locali, sulla base del codice già emanato da suo padre
(1383-1404).