Romanzo a puntate pubblicato con periodicità
generalmente settimanale sui giornali quotidiani. Il nome deriva dalla posizione
originaria che tali opere occupavano all'interno del giornale: esse comparivano
in genere a piè di pagina, nello spazio destinato alla lettura amena.
Come genere narrativo, il
r. d'a. nacque in Francia a metà del XIX
sec. (
roman feuilleton) ed era costituito da romanzi di gusto popolare,
basati essenzialmente sull'azione e sull'intreccio, più che sulla
caratterizzazione psicologica dei personaggi. Tra i molti autori che si
cimentarono in questo genere letterario per così dire "di massa", non
mancarono scrittori di talento che, prima di raccogliere in volume i loro
romanzi, ricorsero a questo tipo di pubblicazione. Anch'essi, tuttavia,
dovettero spesso fare concessioni agli editori e al pubblico, ricorrendo a
tecniche narrative basate per lo più sulla trama, a scapito della
credibilità e dello spessore dei personaggi. Il genere richiedeva infatti
la concatenazione sensazionale degli avvenimenti che l'autore aveva l'accortezza
di lasciare in sospeso a ogni puntata, in modo da tener desta l'attenzione dei
lettori da una settimana all'altra, senza troppo preoccuparsi di coordinare e
armonizzare tra loro i motivi contrastanti. Il primo esempio fu
Robinson
Crusoe di D. Defoe apparso nel 1720 sul "London Post". La pubblicazione in
serie iniziò però solo nel 1834 ad opera di E. de Giradin sul
giornale "La presse", dove pubblicò come primo romanzo un racconto di
Balzac
La vieille fille. Altra opera significativa è
Le memorie
d'oltretomba di Chateaubriand, pubblicata sulla "Presse" (1848-1850). Il
maestro di questo genere di letteratura rimane comunque A. Dumas padre (
I tre
moschettieri, 1844;
Il conte di Montecristo, 1844-45) che
sfruttò largamente la sua fantasia romanzesca e spesso ne abusò,
servendosi anche di aiutanti ai quali forniva le tracce su cui lavorare. Tra gli
altri autori di
r. d'a. che seppero elevarsi al di sopra della
mediocrità, pur basando la loro narrazione sulla ricerca dell'effetto, si
ricordano G. Aymard e P. Feval e, tra gli italiani, M. Serao ed E. De Marchi. Il
r. d'a., che decadde con la diffusione dei nuovi mezzi di intrattenimento
di massa quali il cinema, ebbe il merito di diffondere i giornali quotidiani tra
il grande pubblico, contribuendo allo sviluppo del giornalismo. Erede del
r.
d'a. ottocentesco può essere considerato il romanzo e il fotoromanzo
a puntate, asse portante di vari settimanali popolari.