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Apollinaire, Guillaume.

Pseudonimo di Wilhelm Apollinaris de Kostrowitzky. Poeta francese di origine polacca. Trascorse la sua infanzia tra Roma, Monaco, Nizza, Cannes e Lione. Terminati gli studi, nel 1902 si trasferì a Parigi dove frequentò i caffè letterari, partecipando attivamente alle più vivaci battaglie artistiche del suo tempo, anche attraverso le pagine di due riviste da lui stesso fondate: "Le Festin d'Esope" e "Les Soirées de Paris". Si legò inoltre a pittori avanguardisti come Vlaminck, Derain, Braque e Picasso: fu il primo a sostenere i Fauves e appoggiò da critico d'arte la "rivoluzione" cubista, tenendo anche stretti contatti con artisti stranieri quali Marinetti, Papini e Soffici. Nel 1908 venne pubblicata la sua prima opera letteraria, L'Enchanteur pourrissant (L'incantatore imputridito), dialogo in prosa poetica fra il mago Merlino e la fata Viviana. L'anno seguente apparve L'Hérésiarque et Cie (L'eresiarca e compagnia), una raccolta di racconti. Nel 1911 le poesie di Bestiaire (Bestiario) rivelarono il carattere simbolista dell'opera di A. Il suo talento poetico venne consacrato da Alcools (1913), raccolta di versi in cui A. esprimeva compiutamente la sua sperimentazione stilistica estendendo alla poesia i principi dell'estetica cubista che egli aveva enunciato ne Les peintres cubistes (I pittori cubisti, 1913). In particolare, A. nelle sue poesie distrusse l'uso tradizionale della punteggiatura, adottando talora curiose disposizioni tipografiche, vere e proprie "poesie figurate" che lo resero celebre tra i poeti moderni. Allo scoppio della prima guerra mondiale si arruolò e nel 1916 fu gravemente ferito alla testa. Costretto a tornare a Parigi dove riprese la sua attività di scrittore, nel 1917 fece rappresentare il dramma surrealista Les mamelles de Tirésias (Le mammelle di Tiresia); sempre nello stesso anno comparvero Le Poète assassiné (Il poeta assassinato) e il manifesto-conferenza L'Esprit nouveau et le Poète (Il nuovo spirito e il poeta) in cui A. affermava che ruolo del poeta è quello di esaltare la vita sotto qualsiasi aspetto e forma essa si presenti. Nel 1918 furono pubblicati i Calligrammes (Calligrammi), raccolta di versi in cui A. esemplificava le sue teorie e le sue audaci sperimentazioni e Le flâneur des deux rives (Il vagabondo delle due rive). Numerosi inediti vennero dati alle stampe dopo la sua morte, tra i quali ricordiamo le Chroniques d'Art (Cronache d'arte), una raccolta dei suoi più importanti articoli d'arte, pubblicati nel 1960 (Roma 1880 - Parigi 1918).