Ultimo libro del Nuovo Testamento, attribuito a San Giovanni
Evangelista che l'avrebbe redatto nel 95 d.C.; sebbene questa attribuzione non
fosse all'inizio riconosciuta unanimemente, nel 397 il 31° Concilio di
Cartagine decise l'inserimento di questo libro nel canone delle Sacre Scritture.
Il testo è costituito da una concisa introduzione seguita da sette
lettere indirizzate a sette tra le più importanti Chiese dell'Asia Minore
(Efeso, Smirne, Pergamo, Tiatira, Sardi, Filadelfia, Laodicea). Vi si descrivono
le visioni avute da San Giovanni nell'isola di Patmo dove era stato esiliato in
seguito alla persecuzione di Domiziano. Le vicende relative alla fine del mondo,
alla venuta dell'Anticristo e al giudizio universale sono descritte con il
frequente ricorso a una simbologia che si richiama all'Antico
Testamento.