Regione (3.264 kmq; 119.455 ab.) dell'Italia
nord-occidentale, con capoluogo Aosta. Confina con la Svizzera a Nord e con la
Francia a Est, mentre a Sud e a Ovest confina col Piemonte, dal quale si
distaccò per effetto della legge costituzionale del 26 febbraio 1948, che
le attribuì lo status di regione autonoma a statuto speciale, governata e
amministrata da organi propri. Il suo territorio coincide con la provincia di
Aosta e si identifica morfologicamente con il bacino superiore della Dora
Baltea. ║
Organizzazione regionale: è retta da un Consiglio
regionale eletto ogni quattro anni. Il Consiglio, che è formato da 35
membri, esplica attività legislativa ed elegge al proprio interno una
giunta retta da un presidente, che rappresenta l'organo esecutivo di
autogoverno. Il Consiglio esplica anche talune attività amministrative,
nell'ambito previsto dalla Costituzione. Il controllo del suo operato è
esercitato da una commissione di tre membri, due governativi e uno regionale.
Nell'istruzione scolastica e negli atti pubblici vige il principio del
bilinguismo: lingua italiana e lingua francese godono degli stessi diritti.
• Geogr. - Si estende attorno al bacino
superiore della Dora Baltea e dei suoi numerosi affluenti. Formata dalla
confluenza della Dora di Veny e della Dora di Ferret, la Dora Baltea scorre al
centro della regione valdostana da Nord-Ovest, appena a monte di Courmayeur, a
Sud-Est, sino a Pont-St-Martin, al confine con il Piemonte. Le principali valli
laterali che si aprono alla sinistra orografica della Dora, tutte con prevalente
andamento Nord-Sud, sono la Val Ferret, la Valpelline, la Valle di
St.-Barthélemy, la Valtournenche, la Val d'Ayas e la Valle di Gressoney.
Sul versante opposto si aprono la Val Veny, la Valle di La Thuile, la
Valgrisenche, la Val di Rhêmes, la Valsavarenche, la Val di Cogne, la
Valle di Champdepraz e la Valle di Champorcher. Il territorio valdostano
è quasi interamente montuoso, ricco di cime maestose di natura
cristallina, spesso ricoperte da estesi ghiacciai; due di questi, il Ghiacciaio
della Brenva e quello del Miage, nel gruppo del Monte Bianco, scendono fin sotto
il limite dei 1.800 m. La
V. d'A. ospita alcuni dei più noti
gruppi montuosi delle Alpi, con cime che spesso superano i 4.000 m di quota,
quali il Monte Bianco (4.807 m, cima più alta della catena alpina), il
Mont Maudit (4.468 m) e le Grandes Jorasses (4.208 m), sul confine
italo-francese; il Cervino (4.478 m), il Lyskamm (4.527 m) e la Punta Gnifetti
(4.554 m), sul confine italo-svizzero; il Gran Paradiso (4.061 m), al confine
con il Piemonte. Sotto la fascia dei ghiacciai e delle rocce il territorio
ospita pascoli estesi e, a quote più basse, boschi di conifere nei quali
i larici prevalgono generalmente sugli abeti rossi e sui pini silvestri ed
uncinati. Una superficie molto limitata è sfruttata per l'agricoltura
(soprattutto cereali e vite). • Econ. -
L'economia della regione, tradizionalmente fondata sull'agricoltura e
sull'allevamento del bestiame, ha subito negli ultimi decenni una profonda
trasformazione. Se l'allevamento, in particolare dei bovini, ha mantenuto una
notevole importanza, le attività agricole sono andate progressivamente
regredendo, a vantaggio di alcuni comparti industriali e del turismo. Fiorente
è l'industria metalmeccanica (Aosta), quella tessile (Chatillon,
Verrès) e quella chimica (Verrès, Pont-Saint-Martin), mentre la
crisi della siderurgia ha avuto pesanti ripercussioni sugli impianti di Aosta e
di Pont-Saint-Martin, un tempo alimentati dalle miniere di magnetite di Cogne,
ormai chiuse. Un ruolo importante riveste ancora l'artigianato, soprattutto
quello del legno e del ricamo su pizzi. È tuttavia il turismo a
rappresentare ormai la più importante attività economica della
regione: gli splendidi paesaggi alpini, l'abbondanza e la varietà delle
piste sciistiche e degli impianti di risalita, le attrattive naturali del Parco
Nazionale del Gran Paradiso, i monumenti di epoca romana e medioevale e la
grande ricettività alberghiera fanno della
V. d'A. una delle mete
privilegiate del turismo italiano e internazionale.
• St. - Abitata fin dal Neolitico, la regione fu
occupata, intorno al 500 a.C., dai Salassi, una popolazione di stirpe
ligure-gallica. Entrò nell'orbita romana in età augustea (campagna
di Terenzio Varrone nel 25 a.C.) e vi rimase fino al V sec., quando venne
rivendicata da Burgundi, Goti e Bizantini, finché, nel 570, passò
al regno dei Franchi. Dopo la morte di Carlo Magno, dissoltosi l'Impero
carolingio, la regione cadde in mano ai re d'Italia. Nel X sec. fu occupata dai
Saraceni, ma poco dopo entrò nei domini dei Savoia, ove rimase fino
all'avvento dell'era repubblicana in Italia, ad eccezione di brevi periodi di
dominazione francese (1691, 1704-06, 1798-99 e 1800-14, periodo in cui Napoleone
la unì alla Francia). Durante la seconda guerra mondiale fu uno dei
principali centri della Resistenza. I partigiani la liberarono nel 1945. Eretta
a regione autonoma nel 1945, Federico Chabod ne assunse la presidenza. Nel 1948
divenne una regione a statuto speciale. • Arte -
Numerose sono le testimonianze archeologiche dell'epoca romana: notevoli
soprattutto i resti presenti ad Aosta (V.) e
l'antica strada da Ivrea al Piccolo San Bernardo. Della grande fioritura
artistica del periodo romanico restano alcune abitazioni, torri orlate di merli,
ma soprattutto numerosi campanili. Molto pittoreschi sono i castelli del
Trecento e del Quattrocento di cui la
V. d'A. è costellata: fra i
più celebri, quelli di Fénis, Verrès, Issogne, all'interno
dei quali si trovano splendidi affreschi che rappresentano la versione locale
dei moduli del gotico internazionale. Nei due secoli successivi l'arte della
regione attraversa un periodo di generale decadenza, per tornare in auge nel
Settecento (Villa di Montfleury presso Aosta). Nel XIX sec. è soprattutto
l'urbanistica a imporsi, con l'apertura, tra l'altro, del nuovo centro di Aosta
(odierna piazza Chanoux) con i suoi edifici di gusto classicheggiante.
L'attività urbanistica ed edilizia perdura anche nel XX sec., soprattutto
in virtù del grande sviluppo turistico della
regione.
Cartina della Valle d'Aosta
Valle d'Aosta: il castello di Cly, sopra Chambave
Panorama della conca di Saint-Vincent, in Valle d'Aosta
Valle d'Aosta: veduta da Plateau Rosa: sullo sfondo, a sinistra il Gran Paradiso, a destra il monte Bianco
Veduta del Cervino e del lago Bleu nei pressi di Breuil (Cervinia)
Valle d'Aosta: la Valnontey e il massiccio del Gran Paradiso
Valle d'Aosta: veduta di Fontainemore, nella valle di Gressoney
Valle d'Aosta: il campanile di S. Martino ad Antagnod. Sullo sfondo il Monte Rosa
La fontana del cortile nel Castello di Issogne, in Valle d'Aosta
Il portico del Castello di Issogne, in Valle d'Aosta