Professione di fede, ripudio della dottrina modernista
prescritto nel settembre 1910 da Pio X nel
motu proprio "Sacrorum
antistitum", in cui venivano anche esposti i punti principali del Modernismo
cattolico. Questo giuramento, confermato da
un decreto del Sant'Uffizio del 22 marzo 1918, è tutt'ora obbligatorio
per coloro che intendono prendere gli ordini maggiori, o assumere un ufficio
nella curia, e per i laureandi presso l'Università Cattolica del Sacro
Cuore di Milano. Il
g.a. fu l'ultimo di una serie di documenti pontifici
emanati da Pio X in questa direzione; seguiva infatti alla pubblicazione del
decreto
Lamentabilis (luglio 1907) e dell'enciclica
Pascendi dominici
gregis (settembre 1907), in cui il Modernismo veniva definito come la "somma
delle eresie". In pratica, però, la condanna finì per coinvolgere
ogni atteggiamento di autonomia e di critica verso le autorità
ecclesiastiche, anche rispetto a problemi non strettamente religiosi. Furono
condannate tutte quelle componenti sociali e riformiste che avevano pur sempre
fatto parte del patrimonio del pensiero cattolico, come conseguenza della
convinzione che una cultura laicista avrebbe minato la Chiesa sin dalle
fondamenta.