Fis. - Materia costituita da antiparticelle
(V.). Anche se la presenza di questa particolare
materia nell'universo non è per ora né confermata né
smentita, i recenti progressi della fisica nucleare rendono sempre più
credibile l'ipotesi della sua esistenza e la possibilità che essa venga
fra non molti anni sintetizzata e utilizzata dall'uomo per produrre energia.
• Encicl. - Alla base della teoria
dell'
a. vi furono le scoperte delle antiparticelle. Prima della loro
effettiva scoperta P.A.M. Dirac nel 1927 ipotizzò la presenza di
autovalori di questo genere con la
teoria dei buchi, secondo la quale gli
stati con E < -
m0c² dovevano essere interpretati come
stati di energia cinetica negativa, analoghi a quelli con energia positiva ma
simmetrici. La sua ipotesi conduceva all'ammissione dell'esistenza di una
particella, l'
antielettrone o
positone, avente massa, spin
isotopico e vita media uguali all'elettrone, ma dotato di carica opposta
(cioè + 1 invece di -1) e di momento magnetico di senso opposto. Questa
conclusione comportava anche il fatto che dalla collisione di un elettrone con
un positone doveva aversi scomparsa delle due particelle e comparsa di
fotoni. Dato che i fotoni hanno massa nulla, la annichilazione della
coppia elettrone-positone avrebbe comportato la trasformazione della massa delle
due particelle, secondo la equivalenza di Einstein, in energia, in questo caso
energia cinetica dei fotoni emessi. D'altra parte doveva risultare vera la
reazione opposta, cioè che per bombardamento di un nucleo atomico con
fotoni di energia abbastanza elevata (E >
m0c², ove
m0 è la massa di riposo di un elettrone o positone) si
dovevano produrre delle coppie elettrone-positone. Le conseguenze derivanti
dall'equazione di Dirac per l'elettrone potevano essere estese anche alle altre
particelle elementari, precisamente a quelle con spin ¾ cioè
protone, neutrone, mesone, ecc. Per ognuna di queste doveva esistere una
antiparticella avente massa, vita media e spin isotopico uguali, ma
avente carica elettrica e momento magnetico (oltre ad altre proprietà poi
scoperte come il numero di stranezza, il numero barionico, il numero leptonico e
la terza componente di spin isotopico) opposti (
antiprotone,
antineutrone). Simili a quelle di Dirac furono le conclusioni di
Klein-Gordon (valide per le particelle a spin nullo) e di Proca-Yukawa (per le
particelle a spin unitario). Si giunse quindi alla conclusione che per ogni
particella deve esistere un'antiparticella, ottenibile come proprietà
dalla corrispondente particella per applicazione di una trasformazione generale,
detta
trasformazione C o
coniugazione di carica.