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Andrea del Sarto.

Pseudonimo di Andrea Vannucci. Pittore italiano. Nato dal sarto Agnolo di Francesco, iniziò a sette anni la attività di orafo ed ebbe in seguito come maestri di pittura Gian Barile e Piero di Cosimo, con il quale ebbe rapporti difficili. Nel 1508 tenne bottega con Franciabigio, come confermano i primi affreschi della SS. Annunziata e quelli del chiostro degli Scalzi e i medaglioni del refettorio di S. Salvi. Sicuramente attribuibili a lui sono i primi, risalenti circa al 1510. Essi presentano echi di vari pittori ma rivelano una personalità ben ferma e chiara che risente dello studio della monumentalità classica, probabilmente assorbita durante un viaggio a Roma dove poté ammirare le opere di Raffaello e vedere la Cappella Sistina completata. Si aggiungono poi le influenze delle incisioni di Dürer e dello sfumato leonardesco nei paesaggi e nei boschi. L'influenza di Raffaello si avverte anche nell'affresco del 1511, Il corteo dei Magi, nell'organizzazione delle figure e degli spazi, mentre quello del 1514, la Nascita della Vergine, rivela la sua costante ricerca della perfezione della bellezza dei corpi. Tra il 1512 e il 1526 A. realizzò nel chiostro degli Scalzi gli affreschi monocromi con le nove Storie di S. Giovanni Battista, successivamente le Quattro Virtù e la Madonna delle Arpie, opere che manifestano l'influsso dell'opera di Fra Bartolomeo, temperato dalla dolcezza dei colori, e da un sottile intellettualismo proprio di A. Successivamente egli soggiornò in Francia tra il 1518 e il 1519, alla corte di Francesco I: fu un viaggio che non sarà ripetuto nonostante le sollecitazioni del re. L'unico quadro dipinto sicuramente durante questa permanenza parigina è la Carità conservata al Louvre. Tornato a Firenze egli intraprese i lavori nella villa dei Medici a Poggio al Caiano, lasciati incompiuti: iniziò infatti il Tributo di Cesare, che fu però portato a compimento da A. Allori. Negli stessi anni fu inoltre autore di ritratti (Scultore, Ritratto di ragazza, Autoritratto). Fra le sue opere si ricordano ancora l'Annunciazione, il Matrimonio mistico di Santa Caterina dipinto tra il 1512-13, dove egli dispose poche figure all'ombra di un baldacchino aperto da due deliziosi angioletti, organizzandole in modo tale da creare una perfetta armonia e da fare emergere la delicatezza e morbidezza del modellato insieme a un colorismo fresco e brillante che conferiscono all'insieme un tono di affettuosa intimità. Più tarde sono le due grandi Assunzioni realizzate tra il 1519 e il 1526, la Deposizione per le monache del Mugello, la Sacra Conversazione di Berlino e i Quattro Santi agli Uffizi nel 1528. Nel frattempo A. aveva dipinto la Madonna del sacco del 1523, una celebre lunetta nella Chiesa dell'Annunziata dove al suo stile, dato dalla compenetrazione della maniera di Raffaello con il colorismo veneto, si aggiunge l'influenza del Pontormo, che nella Villa aveva reinterpretato in chiave nuova il mondo classico: la vivacità e la familiarità delle sue pitture si riflettono infatti nell'opera di A., che presenta una straordinaria novità nella freschezza dei colori, della composizione, nella spontaneità dei gesti e dei particolari. Il suo stile è stato definito eclettico per la fusione dell'insegnamento di Raffaello con il monumentalismo di Fra Bartolomeo e di Michelangelo, connessi al colorismo veneto e agli effetti chiaroscurali di derivazione leonardesca. Si distinguono infatti nella sua opera un momento scultoreo michelangiolesco, dove si ha la ricerca della concretezza plastica e volumetrica; un momento architettonico raffaellesco, quando studia e fissa i rapporti tra figure e spazio, e infine un momento pittorico leonardesco, quando ricerca attraverso l'accentuazione della luce e del colore di dare anima alle figure. È considerato da alcuni critici l'iniziatore del manierismo toscano: si formarono infatti nella sua bottega artisti come Pontormo, Rosso Fiorentino, G. Vasari (Firenze 1486-1530).
Andrea del Sarto: “Ultima cena” (Firenze, S. Salvi)

Andrea del Sarto: “Natività di Maria” (Firenze, chiostrino della SS. Annunziata)