Antica divinità egizia il cui attributo fondamentale
era il vento. Il culto di
A., limitato a Tebe fino alla XI dinastia,
assunse importanza nazionale sotto la XII dinastia quando, secondo un processo
di teocrasia, ossia di fusione tra due o più divinità,
A.
venne identificato col dio solare Râ e venerato col nome di
Ammon-Râ, divinità che includeva i due attributi della luce e del
vento. In seguito un ulteriore processo di teocrasia portò alla fusione
anche delle qualità di Osiride e al culto della divinità di
Amon-Râ-Osiride. Durante gli anni del Regno Nuovo (1575-1080 a.C.) venne
eretto in onore di
A. un grandioso tempio, nucleo costitutivo del
gigantesco complesso monumentale di Karnak. Il viale d'accesso era fiancheggiato
da obelischi con inciso il nome di
A., e da statue di arieti, l'animale
sacro al dio. Il dio veniva infatti generalmente raffigurato con testa di ariete
oppure con corna di ariete e volto umano. In altre raffigurazioni si presenta
invece come figura umana, con una veste corta, regale, il capo adorno di un
disco e due lunghe piume. Insieme con la moglie Mut (dea avvoltoio) e il figlio
Khonsu (il dio della luna), costituiva la triade delle divinità tebane.
Era adorato come dio creatore, signore dell'universo e fu identificato dai Greci
con Zeus (Zeus Ammon) e dai Romani con Giove (Iuppiter Hammon). Grande potenza
ottennero i sacerdoti addetti al tempio e incaricati di amministrare le immense
ricchezze del dio, al quale spettava, in quanto "padre" del faraone, il bottino
di guerra. Durante il regno di Amenhofi IV- Ekhnaton (1377-1358 a.C.) della
XVIII dinastia, il culto di
A. decadde in seguito all'introduzione di una
riforma politico-religiosa volta all'adorazione esclusiva del dio Aton. Il culto
di
A. ritornò successivamente in auge fino a che la conquista
assira di Tebe nel 666 a.C. ne segnò la decadenza. Da Tebe il culto si
diffuse nell'Africa settentrionale. Nell'oasi di Siwa era venerato un
A.
identificato con il dio tebano e in onore del quale venne eretto un tempio,
divenuto poi famoso come oracolo; qui Alessandro Magno nel 332 a.C. ottenne la
legittimazione della sua conquista dell'Egitto.