(dall'arabo
al
amīr ar-rahl: comandante della flotta).
Comandante supremo di una flotta militare o di una parte di essa; è il
grado più elevato tra gli ufficiali di marina e corrisponde a quello di
generale nelle altre forze armate. Il termine fu usato per la prima volta in
Sicilia nell'XI sec. per diventare poi di uso generalizzato nelle Repubbliche
marinare italiane e in altre Nazioni. In Francia la carica di
a. comparve
la prima volta nel 1270 e in Inghilterra nel 1297. Oggi la denominazione di
a. è comune a tutte le marine moderne, mentre in passato fu usata
anche per altre cariche, civili e militari, navali e terrestri. I diversi gradi
di
a. attualmente in uso nella Marina Militare Italiana sono:
contrammiraglio,
a. di divisione,
a. di squadra,
a.
d'armata. ||
Grande A.: era denominato così, in Sicilia, durante
il Medioevo, uno dei sette grandi ufficiali della corona (collaboratori diretti
del re), componenti la
curia regis o
magna curia. Costui era
comandante supremo della flotta navale, e a lui faceva capo anche
l'amministrazione civile e penale delle persone e delle cose appartenenti alla
flotta stessa. Nella Marina Militare Italiana il grado di Grande
A.,
puramente onorifico, venne istituito nel 1924 per indicare la più alta
carica dell'Arma, corrispondente al grado di Maresciallo d'Italia per
l'esercito. Venne abrogato nel 1948, alla morte di Paolo Thaon de Revel
(1859-1948), unico Grande
A. nominato in Italia.