Poemetto di Lorenzo de' Medici. Composto in ottave, si apre
con una realistica descrizione dell'inverno, a cui fa seguito il racconto della
piena dei fiumi toscani e dello sbigottimento degli uomini che vedono distrutti
i risultati delle loro fatiche; nella seconda parte, il realismo soffuso di
umanità dolorosa cede all'ispirazione sentimentale e il poemetto si fa
canto di desiderio amoroso.