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Amalfi.

Centro in provincia di Salerno, a 6 m s/m., sulla costa meridionale della penisola sorrentina. 6.055 ab. CAP 84011. • Econ. - L'economia è basata sulle attività legate al turismo, favorito dalla mitezza del clima e dalle bellezze naturali del paesaggio. Altre risorse sono la pesca, l'agricoltura (agrumi) e l'artigianato (lavorazione della carta). • St. - Fondata dai Romani nel IV sec. d.C., in seguito alla vittoria di Narsete sui Goti divenne castrum bizantino. Conquistata dai Longobardi comandati da Sicardo nell'838, si costituì in Repubblica indipendente l'anno seguente eleggendo a capo un comes. Il dilagare dei pirati saraceni impegnò i soldati amalfitani nelle battaglia di Licosa (846) e di Ostia (849). Economicamente prospera a partire dall'XI sec., A. divenne una potenza commerciale e marinara, rivaleggiando con Venezia. Istituì colonie commerciali nei principali porti mediterranei, ebbe proprie leggi, arsenali, dogi, monete. A questo periodo risalgono le famose 66 Tavole Amalfitane (V. AMALFITANE, TAVOLE), il più antico codice marinaro, rimasto in vigore fino al 1570. Sottomessa, nel 1039, dal duca di Salerno, poi da Roberto il Guiscardo, A. fu annessa al Regno di Sicilia nel 1131. Saccheggiata dai Pisani (1135 e 1137), perse il suo predominio e divenne tributaria della città rivale, andando incontro a un rapido declino commerciale. Nel 1343 una tempesta danneggiò irrimediabilmente le sue attrezzature portuali. Nel 1398 divenne feudo dei Sanseverino quando già era stato abbattuto l'ordinamento repubblicano. In seguito passò ai Colonna (1405), agli Orsini (1438), ai Piccolomini. Riscattatasi nel 1582, seguì successivamente le sorti del Regno di Napoli. • Arte - L'abitato è costituito da un fitto intreccio di vie coperte e a gradini, disposte su un costone roccioso. Il duomo, fondato nel IX sec. e ricostruito in forme arabo-normanne nel 1203, conserva delle strutture originarie il campanile (1180) a bifore e trifore con coronamento di archi intrecciati e il chiostro del Paradiso (XIII sec.). Notevole il portale in bronzo fuso a Costantinopoli da Simone di Siria intorno al 1066. L'interno a tre navate presenta sculture di Bernini e l'altare di D. Fontana. Il Museo Civico conserva le famose Tavole Amalfitane.
La cattedrale di Amalfi

Veduta di Amalfi